Poche ore prima era stata Sony ad aprire le danze d’addio (o arrivederci?) a Mosca spiegando che il titolo di punta, l’antieroe Marvel, Morbius, e tutte le uscite previste nelle prossime settimane venivano sospese
Niente Batman, ma anche niente Morbius e i film Disney-Pixar, nelle sale russe. L’Ucraina chiama e anche i gran mogul di Hollywood rispondono. Come riporta Variety la Warner Bros ha preso una decisione pressoché senza precedenti cancellando la prevista uscita del nuovo film sull’eroe DC interpretato da Robert Pattinson. The Batman, diretto da Matt Reeves, sarebbe dovuto uscire in Russia in contemporanea a tutti i paesi del mondo tra il 3 e il 4 marzo, ma dagli storici studios californiani è arrivato un improvviso dietrofront. “Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia ha sospeso l’uscita del suo film The Batman in Russia. Continueremo a monitorare la situazione mentre si evolve. Speriamo in una soluzione rapida e pacifica per questa tragedia”, ha spiegato il portavoce di WarnerMedia.
Poche ore prima era stata Sony ad aprire le danze d’addio (o arrivederci?) alla Russia spiegando che il titolo di punta, l’antieroe Marvel, Morbius, e tutte le uscite previste nelle prossime settimane in Russia venivano sospese. Come segnala Variety non è ancora chiaro se film già usciti in Russia come Assassinio sul Nilo, targato Disney/20th Century, e Uncharted della Sony verranno ritirati dalle sale. Disney, tra l’altro, ha anch’essa annunciato che il titolo Pixar, Turning Red, previsto in uscita in Russia per il 10 marzo, è stato sospeso. Un pelino più esplicito il comunicato Pixar per motivare la propria decisione: “Data l’invasione non provocata dall’Ucraina e la tragica crisi umanitaria stiamo mettendo in pausa l’uscita dei film nelle sale russe. Future decisioni aziendali verranno valutate in base all’evoluzione della situazione”.
Non che il mercato russo sia la quota che svolta il destino in sala dei film delle major di Hollywood, ma ad esempio un film come Venom – La furia di Carnage con Tom Hardy ha ricavato in Russia 32 milioni di dollari ovvero il paese che ha generato per il film il secondo miglior incasso dopo gli Stati Uniti. A stretto giro va aggiunta anche la decisione di Netflix di non seguire la legge russa che entrerebbe in vigore il 1 marzo e che la obbliga a trasmettere in chiaro alcuni canali di intrattenimento. Uno di questi canali è Channel One, che secondo diverse testate statunitensi ha “stretti legami con il Cremlino”. Il servizio Netflix, attivo dal 2021, continuerà comunque ad operare in Russia dove tutt’oggi secondo stime ufficiali ha raggiunto oltre 100mila abbonati. Netflix non ha comunque spiegato come aggirerà tecnicamente la legge da loro sottoscritta se il legislatore russo ne chiedesse l’applicazione.