Gli Usa hanno tra le loro priorità comprendere le condizioni mentali di Vladimir Putin. Per il presidente Joe Biden e per l’intelligence americana, dopo che vari esperti hanno notato come il comportamento del presidente russo sia diventato di recente “sempre più imprevedibile, erratico e irrazionale”, alla luce in particolare delle sue ultime uscite sull’Ucraina e della minaccia di ricorrere alle armi nucleari, comprendere come sta è uno degli argomenti più caldi. La Casa Bianca ha chiesto a tutte le agenzie di spionaggio di raccogliere ogni informazione sulle condizioni di salute dello ‘zar’ e su come l’inaspettata reazione dura e compatta dell’Occidente abbia influito su di lui. Il problema di fondo è la difficoltà di ottenere informazioni di prima mano da un ambiente impenetrabile come il Cremlino e capire se si tratta di una instabilità reale o di una strategia per aumentare la sua imprevedibilità e spingere il mondo a dargli ciò che vuole per timore del peggio. Il tema della salute mentale di Putin è stato affrontato anche nel briefing ai parlamentari americani da parte di Avril Haines, direttrice della National intelligence.
Gli 007 Usa hanno prodotto una serie di rapporti di intelligence “grezza” e uno di questi cita una fonte dell’Fbi secondo cui il comportamento del leader del Cremlino è diventato “altamente preoccupante e imprevedibile” negli ultimi giorni. Putin sarebbe “estremamente adirato” per le sanzioni occidentali e “pensa che abbiano aumentato la tensione più velocemente di quanto si aspettasse e oltre quello che considerava appropriato”. Ma si tratta di una fonte di seconda mano, che ha parlato con un’altra fonte sconosciuta con un “accesso eccellente” al Cremlino. Lo stesso Fbi avvisa che potrebbe essere un’operazione volta a manipolare gli Usa.
Resta dunque aperto l’interrogativo sullo stato mentale dello ‘zar’, che potrebbe essere stato influenzato anche dal lungo e paranoico isolamento durante la pandemia. L’ex capo della National intelligence James Clapper ha già detto in pubblico quello che alcuni dirigenti americani dicono in privato: “Personalmente penso sia instabile, sono preoccupato per la sua lucidità mentale e il suo equilibrio”. Idem l’ex ambasciatore Usa a Mosca Michael McFaul, secondo cui Putin sembra “completamente disconnesso dalla realtà”. Fiona Hill, una dei massimi esperti americani di Russia, ha avvisato che “la sua emozione viscerale è dannosa e straordinariamente pericolosa perché ci sono pochi pesi e contrappesi intorno a Putin”. “Ogni volta che pensi ‘no, non lo farà’, lui lo fa, e vuole che noi lo sappiamo naturalmente”, mette in guardia, ricordando che in fondo ha già usato “armi nucleari” avvelenando con sostanze radioattive Aleksandr Litvinenko, Serghiei Skripal e Alexander Navalny.
“Si è silurato da solo, è in regressione” ed è imbevuto della convinzione dell’epoca degli zar ovvero che l’Ucraina fosse una sorta di campagna “abitata da contadinotti”. Anche la storica Hélène Carrère d’Encausse, intervistata dal Corriere della Sera, è stupita dalle azioni di Putin. La guerra del presidente russo e la relativa invasione di un stato sovrano viene considerata “totalmente controproducente” perché secondo l’esperta, in passato anche deputata europea, indebolirà la Russia esponendola a rischi verso est. “Putin è in piena regressione, e molti in Russia sono convinti che non riuscirà a stare al potere a lungo. Qualcosa si sta muovendo, anche se ci vorrà tempo. Putin si è silurato da solo“. Azioni e parole che sconcertano e che hanno spinto gli 007 americani a considerare come prioritario la valutazione dello stato mentale del presidente. Innanzitutto secondo la segretaria perpetua dell’Académie française c’è stato un errore di sottovalutazione degli ostacoli che avrebbe trovato lungo la strada dell’invasione e di quella che sarebbe stata la resistenza degli ucraini. Con un presidente che non solo non si è mosso dal suo Paese, ma pur nascondendosi è sempre presente sul campo con messaggi social e video.
Che Putin pensasse di “cavarsela in poche ore” è dimostrato anche dal fatto che erano pronti già degli articoli dei media di Stato che celebravano il 26 febbraio la vittoria, articoli e analisi pubblicati per errore; che però danno la misura di quanto l’ex numero del Kgb, che ha modificato la Costituzione per garantirsi una presidenza a vita, avesse una visione distorta dell’Ucraina che “è moderna, attratta dall’Occidente, e pronta a resistere. Anche le forze militari impiegate finora tradiscono questo pensiero: non si può pensare di conquistare un Paese di 40 milioni di abitanti senza gettare nell’impresa tutto il peso di un’armata imponente. Ha creduto di poter giocare al risparmio ma si è sbagliato” sottolinea Carrère. Nulla ha funzionato come in passato come come Georgia, poi Donbass, Crimea. Poi l’esperta si pone una domanda ovvero su cosa pensino i medici dei suoi comportamenti: “È sempre più solo, e ossessionato dal Covid. Il tavolo lunghissimo era un modo per mettere a disagio Macron, certo, ma la sua paura del virus è reale, paranoica. Sembra un altro uomo“.