Riserva diverse sorprese la versione finale del decreto contro il caro bollette, approvato in consiglio dei ministri il 18 febbraio. Nel testo pubblicato l’1 marzo in Gazzetta ufficiale è stato aggiunto un pacchetto di interventi da 80 milioni di euro a favore dell’autotrasporto, per rispondere alle proteste dei camionisti che la settimana scorsa avevano inscenato presidi e sit in in tutta Italia, ed è spuntato un fondo da 150 milioni di euro per il 2022 e 500 milioni per gli anni dal 2023 al 2030, per un totale di 4,15 miliardi, per ricerca e investimenti nel settore dei microchip, mentre il governo cerca di convincere Intel a costruire in Italia uno stabilimento ad hoc. In compenso è sceso da 500 a 400 milioni lo stanziamento per il “rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas per il secondo trimestre dell’anno 2022″ per i clienti domestici economicamente svantaggiati (Isee sotto 8mila euro che salgono a 20mila per i nuclei numerosi) e quelli in gravi condizioni di salute. “Tutto questo accade proprio nel momento in cui i prezzi delle bollette sono destinati ad aumentare, come sempre lasciando le classi più svantaggiate a pagare il prezzo della crisi”, lamentano i deputati di Europa Verde – Verdi Europei chiedendo al governo di ripristinare la cifra prevista nelle bozze. Arriva poi un rifinanziamento di 150 milioni di euro del Fondo di compensazione per l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione, che saranno erogati sulla base di un nuovo meccanismo basato sulle rilevazioni dell’Istat.
Le misure a favore dell’autotrasporto, che deve far fronte al rincaro del prezzo dei carburanti, sono ritenute insufficienti dal comparto. Comprendono una riduzione dei pedaggi autostradali per una cifra complessiva di 20 milioni di euro per il 2022, la cui erogazione verrà gestita dal Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori presso il Ministero, e l’aumento di 5 milioni di euro delle risorse per la deduzione forfettaria di spese non documentate. I 20 milioni di euro per la riduzione compensata dei pedaggi si aggiungono agli oltre 140 milioni di euro di cui il Comitato già dispone. Le risorse vengono assegnate alle imprese attraverso rimborsi che il Comitato definisce sulla base di direttive del Ministro i cui criteri tengono conto della quantità di emissioni inquinanti che ciascun mezzo produce. La riduzione si dovrebbe attestare per quest’anno su un valore intorno all’11%. Altri 55 milioni sono destinati a calmierare l’acquisto dell’additivo AdBlue, che rende meno impattanti i motori dei veicoli diesel, e del Gnl.
Infine c’è il fondo per “promuovere la ricerca, lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori e l’investimento in nuove applicazioni industriali di tecnologie innovative, anche tramite la riconversione di siti industriali esistenti e l’insediamento di nuovi stabilimenti nel territorio nazionale”. L’agenzia Reuters, che aveva anticipato la notizia, lega direttamente lo stanziamento al tentativo di convincere Intel a realizzare una fabbrica per realizzare microchip in Italia, ventilando anche l’offerta di termini particolarmente favorevoli al gruppo statunitense.