Al Franchi attesa per il centravanti serbo, grande ex del match: annullato dalla marcatura di Igor e fischiato dai tifosi. I bianconeri, però, riescono a vincere l'andata della semifinale alla penultima azione grazie a un cross di Cuadrado, deviato in rete da Venuti
Vince la Juve, per uno a zero, nell’andata della semifinale di Coppa Italia al Franchi contro la Fiorentina. La gara del ritorno di Vlahovic a Firenze con una maglia diversa: un passaggio condiviso con alcuni dei migliori calciatori della storia viola. E non è Vlahovic, ma un autogol rocambolesco di Venuti, propiziato da un altro ex Fiorentina, Cuadrado, a regalare la vittoria ai bianconeri al 91esimo.
Una gara che ha sempre avuto un sapore particolare vista la rivalità storica tra le due squadre: il precedente di più alto livello è la finale di Coppa Uefa del 1990. Nessun revival anni’90 però da parte viola: nel 1991 al giocatore più forte passato dall’altra parte, cioè Roberto Baggio, furono donate sciarpe dagli spalti. Oggi per Vlahovic solo i fischi.
Nel primo tempo è la Fiorentina a fare qualcosa in più, ma sbaglia, con Bonaventura e con Ikonè, migliore in campo tra i viola. Incredibile poi quello che riesce a mangiarsi lo stesso Ikonè in apertura di secondo tempo quando da solo a tu per tu con Perin la manda sul palo. Poca o pochissima Juve invece per un’ora: ma Vlahovic, fischiatissimo e molto ben marcato da Igor, dimostra di essere pericolosissimo negli unici dieci centimetri che gli vengono concessi in sessanta minuti, inventando un numero che costringe Terracciano al miracolo.
Il copione resta lo stesso fino alla fine della gara: la Fiorentina che prova ad andare in vantaggio, sbagliando però un po’ troppo quando arriva nei pressi dell’area juventina, e i bianconeri che provano ad approfittare in contropiede senza riuscirci. Almeno fino alla discesa di Cuadrado: cross teso al centro, Venuti impatta male e infila la sua porta regalando la vittoria ai bianconeri.
La Fiorentina meglio nel gioco, ma nella serata del ritorno di Vlahovic da avversario la sensazione è che manchi proprio quello: un centravanti che concretizzi quello che la squadra di Italiano produce. Troppi gli errori al netto degli spunti di Torreira, Ikonè e Bonaventura. Per la verità l’attaccante serbo è mancato pure alla Juve in questa semifinale: la marcatura di Igor ha praticamente annullato il centravanti bianconero.
Poco Vlahovic e poco gioco ma la Juve sembra aver recuperato il cinismo tipico della prima gestione di Allegri. Un cinismo smarrito all’inizio della stagione e che questa sera ha regalato una vittoria fuori casa ai bianconeri. Con la semifinale di ritorno da giocare a Torino la finale di Coppa Italia è nel mirino: sarebbe la terza consecutiva, la quinta con Allegri in panchina.