DOVE NASCONO LE RONDINI - 3/4
È un esordio da 10 e lode quello di Enrico Losso in veste di romanziere. Il suo “Dove nascono le rondini” (Garzanti) è un delicatissimo capolavoro, una passeggiata in punta di piedi tra le nuvole del cielo. Un racconto soave dell’Italia degli anni di Piombo, che unisce un’analisi sociologica di spessore alla pura ingenuità di un bambino di 13 anni che si affaccia timidamente alla soglia dell’età adulta. E’ una storia di amicizia, di amore, quello autentico e profondo; di bulli di paese e Brigate Rosse, di genitori severi “all’antica” e di professori doppiogiochisti. Un romanzo di formazione raccontato sotto forma di fiaba, un libro che ricorda agli adulti la preziosità di osservare il mondo con lo sguardo autentico di un ragazzino. Sullo sfondo di uno dei periodi più oscuri della storia recente del nostro Paese, troviamo Lamberto, 13enne, timido e un po’ impacciato che ama rifugiarsi nel disegno, succube di un padre maresciallo dei Carabinieri; e Irene, una misteriosa donna che si trincera dietro una corazza da dura ma che si rivela poi essere solo una ragazza di quasi trent’anni, colpevole di aver inseguito troppo convintamente un’ideale . Nel mezzo ci sono i Lupi Matti, come si sono ribattezzati i compagni di classe di Lamberto, e la vita, quella vera. Si conoscono per caso, un pomeriggio di gioco: proprio quando Lamberto è rassegnato a tornare dagli altri e subire i loro sberleffi, ecco che sente un rumore di rametti spezzati, si volta e vede una donna che stringe in mano una pistola. Quella donna è Irene e da allora tra i due si instaura un’attrazione magnetica. Il fuoco e l’acqua, la luce e il buio: Lamberto conosce i brigatisti attraverso i racconti del padre carabiniere. Irene può essere pericolosa. Molto pericolosa. Dovrebbe denunciarla, ne è certo. Ma ogni giorno che passa con lei, a mano a mano che si conoscono, Lamberto scopre di sentirsi più forte e più sicuro. Irene gli insegna che deve dire sempre quello che pensa, senza paura; che deve credere in sé stesso e ribellarsi a chi vuole decidere al posto suo. Nasce così un’amicizia potente, che li lega indissolubilmente. E l’epilogo, siamo certi, vi lascerà quel sano amaro in bocca. Voto: 10 e lode.