Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in uno dei suoi primi appelli aveva chiesto a chiunque potesse di mobilitarsi perché sarebbero state fornite armi. E la risposta degli ucraini di tutto è il mondo è arrivata. Ma il richiamo alla difesa del territorio ucraino – con la formazione di una legione straniera annunciata il 27 febbraio – è arrivato anche molto lontano, dove per esempio sanno cosa possa significare un attacco nucleare. Settanta volontari giapponese, uomini tra i 20 e i 60 anni, inclusi 50 ex membri delle Forze di autodifesa del Giappone e due veterani della Legione straniera francese, hanno fatto richiesta per andare a combattere con le forze ucraine come riporta il giornale Mainichi Shimbun, citando un’organizzazione a Tokyo, mentre un portavoce dell’ambasciata ucraina in Giappone ha dichiarato di aver ricevuto chiamate da persone che “vogliono combattere per l’Ucraina”. Che hanno risposto al messaggio postato su Twitter chiedendo “persone che desiderano combattere insieme”.
La notizia è stata riferita anche dal Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni dell’Ucraina su Facebook. “Samurai insieme agli ucraini”. Dal canto suo il governo giapponese ha invitato i suoi connazionali a cancellare i viaggi in Ucraina per qualsiasi ragione, un avvertimento ribadito oggi dal capo di Gabinetto, Hirokazu Matsuno, il quale ha detto di essere al corrente delle notizie sui volontari. Sul punto è dovuto intervenire il portavoce del governo di Tokyo per scoraggiare chi si era detto pronto ad arruolarsi per combattere a fianco delle truppe di Kiev contro l’invasione russa. “Il ministero degli Esteri ha diffuso un ordine in cui chiede ai connazionali di non recarsi in Ucraina per alcun motivo” ha detto il capo di Gabinetto, Hirokazu Matsuno.
Il tweet dell’ambasciata è stato poi cancellato nella giornata di mercoledì e il messaggio della sede diplomatica adesso è rivolto ai volontari esperti per coordinare la donazione di medicinali, prevenzione dei disastri, IT e comunicazione. Non è chiaro il motivo per cui il post è stato cancellato, ma secondo la legge nipponica rispondere al reclutamento militare straniero potrebbe essere considerato alla stregua di un reclutamento per preparare un complotto, dichiarando guerra privatamente a un paese straniero. L’ambasciata ucraina a Tokyo, ha comunicato che fino a martedì è riuscita a raccogliere quasi 2 miliardi di yen in donazioni da circa 60.000 persone in Giappone, l’equivalente di 15,7 milioni di euro.
Il ministro degli esteri Yoshimasa Hayashi ha ricevuto l’ambasciatore ucraino Sergiy Korsunsky. Il Giappone si dice pronto ad accogliere gli ucraini in fuga dall’invasione russa. “Consentiremo l’ingresso di persone fuggite dall’Ucraina verso Paesi terzi – ha annunciato il premier Fumio Kishida, come riporta l’agenzia Kyodo – Vogliamo dimostrare la nostra solidarietà agli ucraini in un momento critico per il mondo”. Kishida ha parlato di una “situazione tesa”, del “numero sempre più grande di rifugiati” e ha garantito un piano “per far fronte a questa situazione al più presto”. Secondo la Kyodo, verrà dapprima consentito l’ingresso alle persone fuggite dall’Ucraina con parenti o amici in Giappone, ma i confini saranno poi comunque aperti per tutti. Stando all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, sono 836.000 le persone che hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio del conflitto e che hanno trovato rifugio nei Paesi vicini.