Il presidente lo ha detto da subito: “Sono il bersaglio numero uno”. E ieri un commando di élite ceceno sarebbe entrato in azione per uccidere il Volodymyr Zelensky, ma sarebbe stato intercettato e neutralizzato. Una unità cecena “è venuta per uccidere il nostro presidente, ed è stata eliminata” ha rivelato Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina. Le forze ucraine, ha aggiunto, erano state allertate dai rappresentanti del Servizio di sicurezza federale russo “che non vogliono prendere parte a questa sanguinosa guerra”. L’operazione doveva essere condotta dall’unità delle forze di Ramzan Kadyrov, leader della Cecenia e alleato del presidente russo Vladimir Putin ha detto ancora Danilov al canale televisivo Ucraina 24.
Giunta in territorio ucraino, l’unità era stata divisa in due gruppi e i suoi movimenti venivano seguiti da vicino. Uno dei due gruppi è stato poi attaccato dalle forze ucraine a Hostomel, un sobborgo a nord-ovest della capitale ucraina di Kiev. L’altra unità era “nel nostro mirino”, ha detto infine il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa ucraino. Sin dall’inizio dell’invasione, il presidente Zelensky ha iniziato a nascondersi e a muoversi costantemente in luoghi segreti. In un video ha affermato di temere per la sua vita e quella dei membri della sua famiglia. Ha detto di essere a conoscenza del fatto di essere stato designato come “bersaglio numero uno” dalle forze russe. Ma allo stesso modo, i suoi collaboratori e le forze armate ucraine hanno dimostrato di essere pronte a tutto per difenderlo. Anche Danilov ha affermato: “Non daremo il nostro Presidente o il nostro Paese a nessuno. Questa è la nostra terra”.