La tensione è salita giovedì sera quando le forze russe hanno aperto il fuoco vicino alla centrale nucleare. Nelle ore successive, colpi di artiglieria nel perimetro: tutto trasmesso in live stream. All'1.20 è scattato l'allarme per l'incendio, rientrato dopo 3 ore di terrore per i rischi legati all'integrità dei reattori. Il direttore generale dell'Aiea: "Siamo stati fortunati, nessun rilascio di radiazioni". La centrale è ora controllata di russi
Nel corso della notte tra giovedì e venerdì una battaglia tra le truppe russe e gli ucraini per il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, a Energodar, ha provocato un incendio all’interno del perimetro dell’impianto, il più grande d’Europa. Lo scontro è iniziato nella sera di giovedì, dopo due giorni in cui la popolazione aveva opposto resistenza ai soldati schierandosi lungo la strada che conduce alla centrale. Fino al momento in cui i militari non sono riusciti a superare il blocco, secondo fonti ucraine con l’uso di granate lanciate sulla popolazione.
Lo scontro – La tensione è salita giovedì sera quando le forze russe hanno aperto il fuoco vicino alla centrale nucleare, dopo essere entrate nella città con i carri armati. Nelle ore successive lo scontro è proseguito sempre più vicino all’impianto, fino a interessare il perimetro interno. Il tutto ripreso dalle telecamere di sorveglianza e trasmesso in live streaming su Youtube. Poco dopo la mezzanotte, le telecamere mostravano un convoglio di mezzi militari dentro l’impianto e i colpi di artiglieria in azione. Attorno all’1 l’alert del sindaco di Energodar, Dmytro Orlov: “C’è un incendio”. Le fiamme, visibili nella diretta streaming, hanno interessato il “training center” della centrale come spiegato giovedì mattina da Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
L’allarme – All’1.20 è scattato l’allarme, poiché le truppe hanno continuato a fronteggiarsi nonostante l’incendio. Per lunghi minuti è stato impossibile l’intervento delle squadre d’emergenza dei vigili del fuoco, mentre le fiamme continuavano ad aumentare visibilmente nel live stream, che attorno alle 2 si è interrotto. Poco dopo l’1.30 un tweet del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha innescato il panico: “L’esercito russo sta sparando da tutte le parti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d’Europa. È già scoppiato un incendio. Se esplode, sarà 10 volte più grande di Chornobyl. I russi devono IMMEDIATAMENTE cessare il fuoco, consentire l’intervento vigili del fuoco, stabilire una zona di sicurezza!”. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha telefonato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per avere aggiornamenti. Durissime le parole di Zelensky in un video postato sui social in piena notte: “Questo è un attacco alla sicurezza europea”.
Le rassicurazioni dell’Agenzia nucleare – Alle 2.28 l’intervento dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica: “Il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi parla con il primo ministro ucraino Denys Shmygal e con il regolatore e operatore nucleare ucraino della grave situazione nella centrale nucleare Zaporizhzhia, fa appello per l’interruzione dell’uso della forza e avverte di grave pericolo se i reattori fossero colpiti”. Circa venti minuti dopo il capo dell’amministrazione regionale ha spiegato: “La sicurezza nucleare della centrale è assicurata”. L’intervento delle squadre di sicurezza, dopo una tregua nei combattimenti, ha portato allo spegnimento dell’incendio, con le operazioni terminate attorno alle 4.30. Nel frattempo, l’Aiea ha spiegato di aver ricevuto informazioni dall’Ucraina sulla stabilità della situazione: “Non sono segnalate variazioni di radioattività”. Negli scontri sarebbero rimaste ferite almeno 2 persone.
Cosa è stato colpito e qual è la situazione – Come spiegato da Grossi, l’incendio è scoppiato all’interno del training center della centrale di Zaporizhzia: “Tutti i sistemi di sicurezza dei sei reattori non sono stati colpiti” e “l’integrità dei reattori stessi non è stata compromessa”, ha dichiarato. Grossi ha aggiunto che “solo un reattore al momento in attività e sta operando al 60% della sua capacità”. L’integrità fisica della centrale è “stata violata”, ha detto l’Aiea. “Noi siamo fortunati perché non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente circostante e l’integrità di reattori è stata mantenuta”, ha sottolineato. Gli operai all’interno della centrale nucleare “stanno lavorando sotto la minaccia delle armi”, riferisce la Cnn che cita Petro Kotin, il capo di Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio. Kotin ha detto che le forze russe “sono entrate nell’area della centrale nucleare, hanno preso il controllo del personale e la gestione dell’impianto”.
La scheda della centrale – La centrale nucleare di Zaporizhzhia è la più grande in Europa e fra le dieci più grandi del mondo. Di proprietà dell’azienda nazionale ucraina Energoatom, è una delle quattro centrali nucleari attive nel Paese. Operativa dal 1984, la centrale è composta da sei reattori ad acqua pressurizzata costruiti nel periodo compreso fra il 1984 e il 1995, progettati per una vita operativa di 30 anni. Fra il 2019 e il 2021 quattro dei sei reattori hanno subito un fermo programmato dell’attività.