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Belve, Paola Taverna racconta del padre morto quando era adolescente: “L’ho perso in 48 ore, un dolore grande. Ecco come ho ritrovato la pace”

La vicepresidente del Senato ospite di Francesca Fagnani su Rai2: "Quando è morto mio padre non potevo proseguire gli studi all'università ma poi mi sono laureata a 50 anni. Mi faccio i complimenti da sola, è stato un dovere per servire al meglio possibile il mio Paese"

La prima ospite della puntata di Belve andata in onda ieri 4 marzo è stata Paola Taverna. La vicepresidente del Senato, nonché vicepresidente del Movimento 5 Stelle, si è lasciata andare un’intervista del tutto inedita. Politica sì, ma anche tanta vita privata tra gli argomenti trattati insieme alla conduttrice Francesca Fagnani. Tra questi, il più doloroso, la scomparsa del papà quando la senatrice aveva solo 17 anni: “Quando accadde lei era da sola in casa. Lei ha detto: ‘Il mio dolore è stato a lungo rancore e rabbia: non si lasciano così tre donne sole: lei, sua sorella e sua mamma. Quali difficoltà ha fronteggiato?”, ha domandato la conduttrice.

Allora Taverna ha risposto: “Le difficoltà della vita a cui non sei preparata in 48 ore. Io ho perso mio papà in 48 ore, lui era l’unico che lavorava, nessun’altra fonte di reddito. Allora lì capisci che ci sei tu, le sfide che hai davanti. Capisci che devi rimboccarti le maniche e non puoi metterti paura di nulla, devi lottare. E io ho lottato”. Poi ha spiegato: “Quando è morto mio padre non potevo proseguire gli studi all’università ma poi mi sono laureata a 50 anni. Mi faccio i complimenti da sola, è stato un dovere per servire al meglio possibile il mio Paese. Mi sono laureata in scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione con 108. Non sono arrivata al 110, ho preso un 24″. “Che esame era?”, ha domandato la padrona di casa. “Diritto costituzionale. Non ho potuto rifiutare, avevo una agenda fitta fitta di impegni”, ha risposto Paola Taverna.

E l’amore?“, ha chiesto la conduttrice di Rai2. “Non sono innamorata e non lo sono da un po’. Sono molto fortunata: ho amato e sono stata amata. In questi ultimi anni, vuoi l’attività che svolgo vuoi il rapporto con mio figlio che è il mio vero grande amore, non ho trovato spazio e attenzione per un rapporto personale”. Infine ha concluso con una rivelazione molto personale: “Il mio dolore più grande? Quello di cui ho parlato poco fa: il non-perdonare mio padre per una cosa di cui non aveva nessuna colpa. È avvenuto molto dopo con un percorso. Ho fatto 10 anni di un cammino neo-catecumenale, è una cosa che non si sa. È stato il mio percorso intimo che mi ha messo in pace anche con la perdita di mio padre”.