Di sicuro c’è solo che è morto. Al momento l’unica cosa certa è che Denis Kireyev, uno dei negoziatori ucraini, è stato ucciso con un colpo alla testa a Kiev. Ma da chi sia assassinato non è dato sapere. Per tutta la giornata i media ucraini hanno riferito che sarebbe stato ucciso dai servizi perchè scoperto a fare la spia per Mosca, In serata, un tweet del comando delle forze armate di Kiev ribalta questa tesi: la loro versione è che questo banchiere era in realtà una spia ucraina, caduto mentre svolgeva compiti speciali. E che quindi il suo sacrificio “avvicinerà l’Ucraina alla vittoria”. Nessun cenno sui killer. Insomma, un mistero che fa capire bene il caos che regna all’interno dei vertici politico-militari e negli apparati di sicurezza ucraini. I russi, addirittura, non credono neanche alla notizia della morte: “Non ci sono ancora chiare informazioni sul fatto che Kireyev sia stato effettivamente ucciso”, ha detto in tv il presidente della Commissione esteri della Duma russa, Leonid Slutsky.
Tutto è cominciato nel primo pomeriggio quando dai media di Kiev trapela la notizia che gli uomini del Sluba Bezpeky Ukrayiny (Sbu), gli 007 di Zelensky, hanno ucciso un componente della squadra negoziale ucraina con l’accusa di tradimento, colpevole – secondo loro – di aver divulgato informazioni a Mosca. Si tratta appunto di Denis Kireyev, un banchiere di grande esperienza internazionale, considerato una creatura di Andriy Petrovych Klyuyev, un notissimo oligarca miliardario ucraino impegnato in passato con incarichi di massimo livello nei governi filorussi. A inchiodarlo ci sarebbero state delle intercettazioni telefoniche.
Il primo a diffondere la notizia è il sito della Ukrainska Pravda, quindi, seppure con grande prudenza, l’uccisione viene confermata anche dalla Unian, l’agenzia di stampa ucraina, che per prima fornisce importanti dettagli rivelando l’identità della spia e il modo in cui è stata fatta fuori. “Kireev è stato ucciso nel centro di Kiev. È stato giustiziato, colpito alla testa all’ingresso del tribunale di Pechersk“, scrive l’agenzia. Di segno opposto la versione dell’esercito: “Durante l’esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise: dipendenti della direzione principale dell’intelligence del Ministero degli affari interni: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovich Kireev. Sono morti difendendo l’Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinato alla vittoria!”, sostengono i militari. Difficile capire come sia andata la vicenda.
L’unica cosa certa è che Kireev ha partecipato fisicamente al primo round negoziale, quello che si è tenuto a Gomel, ma il suo nome non è mai comparso nella lista ufficiale della delegazione ucraina. La sua presenza è dimostrata solo da alcune foto, in cui si vede che sta seduto al tavolo del colloquio, in fondo, l’unico in giacca e cravatta, non in uniforme militare. La sua carriera di banchiere internazionale è cresciuta all’ombra di Andriy Petrovych Klyuyev, un oligarca miliardario, dalla ricchezza stimata in 227 milioni di dollari, sontuosi palazzi nei pressi di Vienna e grande magnate nel mercato dell’energia solare, affiliato di Activ Solar GmbH, un’azienda con sede nella capitale austriaca, impegnata nello sviluppo di centrali fotovoltaiche su larga scala in Ucraina. Ma è soprattutto una figura chiave nella politica ucraina degli ultimi decenni per essere stato il braccio destro del presidente filorusso Victor Yanukovich. Secondo il presidente della commissione Esteri della Duma, invece, “Denis Kireyev, che una volta era un noto banchiere, è attualmente, per quanto ne so, una persona di fiducia di David Arakhamia, capo della delegazione ucraina ai colloqui” con la Russia “e leader del partito di maggioranza della Verkhovna Rada“, il parlamento ucraino, ha detto Slutsky citato da Interfax.