“Ogni giorno è una lotta alla sopravvivenza“. A Bucha, città di quasi 30mila abitanti a nord-ovest di Kiev, c’è “un disperato bisogno di un corridoio umanitario“. A dirlo, riporta il Kiev Indipendent, è il consiglio comunale della città. Il nemico, si legge sulla pagina Facebook del City Council, “continua senza sosta ad abbattere i quartieri”. Già nei giorni scorsi la comunità è rimasta qualche giorno senza luce riscaldamento e connessione. E i messaggi con le richieste d’aiuto sono ancora oggi migliaia: “I residenti hanno bisogno di cibo, acqua e ripristino delle comunicazioni”.
Le evacuazioni dalla città, secondo quanto denunciano i residenti dell’area riportati dai media locali, sono bloccate a causa degli spari contro i civili. Le ricostruzioni parlano di almeno tre morti, fra i quali una volontaria che aveva appena consegnato cibo ad un rifugio. La ragazza era insieme ad altre due persone in auto quando i russi hanno attaccato.
Nella richiesta di aiuto pubblica sulla pagina Facebook della municipalità si parla di residenti che “chiedono di aiutare i malati” e di altri che “non riescono a trovare i parenti”. La maggior parte della popolazione, spiega il consiglio di Bucha, “si trova nelle cantine“, rifugio dai bombardamenti. “Il nemico continua a sparare su case e auto, ad uccidere civili e anche bambini. A rapinare negozi – si legge ancora nel post – è impossibile consegnare carichi umanitari”. La comunità, conclude, “è sotto assedio”. Per questo, “abbiamo bisogno d’aiuto”.
Bucha , sottolinea poi il servizio per Emergenze Nazionale dell’Ucraina, ha subito danni alle infrastrutture civili. Ma non è l’unica città: nelle ultime 24 ore anche Chernihiv, Kharkiv, Ovruch e Korosten sono stati registrati danni simili.