Il russo Tugan Sokhiev, 44 anni, si dimette da entrambi i ruoli definendo "scioccante e offensivo che alcune persone rimettano in discussione il mio desiderio di pace". Nei giorni scorsi era stato il sindaco della città francese a chiedergli di esprimersi sul conflitto. "E' insopportabile - risponde il musicista - il modo in cui colleghi, artisti, attori, cantanti, ballerini, registi vengano minacciati. Presto mi chiederanno se preferisco Ciaikowski e Stravinsky o Brahms e Debussy. Noi invece siamo qui per ricordare gli orrori della guerra con la musica di Shostakovich"
Lascia entrambi i suoi incarichi in Russia e Francia in segno di protesta, perché “costretto ad affrontare l’impossibile scelta tra l’amata Russa e gli amati musicisti francesi”. Tugan Sokhiev da oggi non è più il direttore musicale del Teatro Bolshoi di Mosca né dell’Orchestra nazionale del Campidoglio di Tolosa, che dirigeva dal 2008. Sottoposto a diverse pressioni in questi giorni, Sokhiev ha diffuso un comunicato, riportandone parte del testo in un post su Facebook e premettendo di essere “contrario a tutti i conflitti, sotto qualsiasi forma”. Finora era emersa la sua difficoltà ma aveva rifiutato di esprimersi sulla situazione. Ora è uscito dal suo silenzio: “Vedendomi costretto a far fronte all’impossibile scelta fra i miei musicisti russi e quelli francesi, che tanto amo, ho deciso di dimettermi dalle mie cariche” con effetto immediato.
Contrario alla guerra, definisce “scioccante e offensivo che alcune persone rimettano in discussione il mio desiderio di pace e pensino che io, in quanto musicista, possa parlare di altro che non sia la pace sul nostro pianeta”. E insiste nel qualificare come “insopportabile” essere “testimone del modo in cui colleghi, artisti, attori, cantanti, ballerini, registi, vengano minacciati, trattati senza rispetto e vittime della ‘cultura dell’annullamento'”. Con il conflitto in Ucraina, sottolinea, “mi si chiede di scegliere fra una tradizione culturale invece che un’altra. Presto mi chiederanno di scegliere fra Ciaikowski, Stravinsky, Shostakovich e Beethoven, Brahms, Debussy. Questo accade già in Polonia, un Paese europeo, dove la musica russa è vietata”. Unica soluzione per Sokhiev, le dimissioni immediate: “Noi musicisti, siamo qui per ricordare attraverso la musica di Shostakovich gli orrori della guerra. Noi musicisti siamo gli ambasciatori della pace. Invece di utilizzarci, noi e la nostra musica, per unire le nazioni e i popoli, veniamo divisi e ostracizzati”.
Saltano le prime date in Francia, quelle del 18 e 25 marzo alla Halle aux Grains di Tolosa, dove avrebbe dovuto dirigere la sua orchestra del Capitole del quale era direttore, con contratto che sarebbe scaduto il prossimo giugno. Il sindaco, Jean-Luc Moudenc, gli aveva domandato di esprimersi con una lettera in cui gli chiedeva di parlare della situazione attuale. Il sindaco aveva spiegato: “Lui sa che i giornalisti, gli spettatori, i musicisti, ci fanno molte domande, in particolare come città gemellata con Kiev, sulla sua opinione nei confronti dell’attualità. Il Comune, con l’attuale crisi in Ucraina, aveva già deciso che l’Orchestra Nazionale di Tolosa non sarà più parte integrante delle Musicales franco-russes“, una rassegna bi-nazionale di musica, cinema, letteratura, che sarebbe giunto quest’anno alla sua terza edizione, di cui Sokhiev era direttore.
Tugan Sokhiev, 44 anni, nato in Ossezia del nord, nel Caucaso russo, vicino alla frontiera con la Georgia, aveva appena 26 anni quando diresse il primo concerto a Tolosa. Era il 2003 e due anni dopo fu nominato nuovo direttore d’orchestra della compagine del Capitole, succedendo a Michel Plasson. Poi, nel 2008, assunse la direzione musicale dell’orchestra tolosana prima di essere chiamato nel 2014 anche a quella del Bolscioi di Mosca nel 2014.