Considerato uno dei difensori più forti della sua generazione, giocò 324 partite con la maglia biancoceleste detenendo a lungo il primato di presenze con la Lazio
E’ morto nella notte a Roma Pino Wilson, capitano della Lazio campione d’Italia nella stagione 1973-74. Aveva 76 anni. Considerato uno dei difensori più forti della sua generazione, giocò 324 partite con la maglia biancoceleste detenendo a lungo il primato di presenze con la Lazio.
Per tutti i tifosi laziali era semplicemente ‘Il capitano‘ che negli anni ’70 aveva legato il suo nome alla straordinaria avventura della Lazio di Tommaso Maestrelli. Giuseppe ‘Pino’ Wilson, inglese di nascita trasferitosi a Napoli fin da bambino, fu acquistato dalla società capitolina nel 1969 dall’Internapoli insieme a Giorgio Chinaglia. Difensore elegante e allo stesso tempo grintoso, giocò un ruolo da leader nella cosiddetta ‘banda Maestrelli’ che negli anni ’70 si impose prepotentemente all’attenzione del calcio italiano e arrivò alla conquista del sospirato primo scudetto della Lazio.
Fu tra i calciatori che riuscirono a gestire i drammatici momenti di caos seguiti alla morte, il 28 ottobre del 1979, del tifoso laziale Vincenzo Paparelli, colpito da un razzo esploso dalla curva sud romanista prima di un derby. Fu proprio Wilson, in quella fase concitata, ad andare sotto la curva nord a parlare con i tifosi per ristabilire la calma ed evitare che la situazione potesse ulteriormente degenerare.
Coinvolto nel 1980 nella vicenda del Totonero insieme ai compagni di squadra Cacciatori, Giordano e Manfredonia, fu squalificato dalla giustizia sportiva per tre anni e riabilitato nel 1982. Prima del ritiro Wilson disputò nel 1983 un ultimo campionato da professionista con i canadesi dell’Inter Montréal.