Politica

La guerra di Putin è una svolta storica di non ritorno: non possono esserci più ipocrisie

Eccoci qui. Il mondo è cambiato nel giro di pochi giorni. La guerra assurda, vigliacca e criminale di Putin contro l’Ucraina ha creato degli scenari impensabili solamente qualche settimana fa. Per prima cosa tutto il mondo ha visto il vero Putin. Un bugiardo e assassino che sta attaccando e uccidendo un popolo sovrano. Non ci sono giustificazioni e attenuanti. Come ha detto ieri il Papa nel suo ultimo Angelus domenicale, Gesù non dialoga con il Demonio. Questo è Putin, il male.

Vediamo invece le reazioni. L’Unione Europea ha dimostrato, forse con sorpresa, una grande unità e fermezza. Fondamentali le sanzioni comuni e senza esitazioni. Per la prima volta Paesi neutrali come la Svizzera sono intervenuti con sanzioni contro la Russia. Insomma, una risposta comune forte e decisa insieme agli Stati Uniti d’America e a quasi tutto il resto del mondo. La Guerra di Putin all’Ucraina ha rotto un grande velo di ipocrisia che circondava e raccontava la Russia e il suo dittatore travestito da Premier democratico. Dobbiamo ammetterlo, molti hanno sottovalutato e lasciato fare. Ma ora non possiamo far finta di non ricordare che soprattutto in Italia abbiamo rischiato, ad esempio, di avere anche un Presidente della Repubblica che definirei filorusso.

E non è un mistero che sia la Lega e sia il Movimento 5Stelle in questi anni abbiano avuto rapporti stretti con il Partito di Putin. Addirittura la Lega nel 2017 siglava un accordo con il Partito di Putin per uno scambio “confidenziale” su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana. Non vi è traccia di eventuale revoca dell’accordo.

E non possiamo non ricordare lo scandalo dei fondi Russia alla Lega. Per non parlare dei rapporti dei grillini con Mosca. Rapporti stretti e consolidati. Basta scorrere i vecchi, non troppo, articoli per capire il filo rosso-russo fra Lega, Movimento 5Stelle e Russia. Non a caso erano al governo insieme nel primo esecutivo Conte. Basterebbe vedere il video della conferenza stampa fatta a Roma a Palazzo Chigi del 4/07/2019. Conte che elogia Putin e la sua grande Russia. E non a caso sono gli stessi Partiti che hanno utilizzato modalità di propaganda simili a quelli di Putin, ossia notizie false spinte sui social e campagne di denigrazione e falsificazione. Un periodo storico e politico che dovrà essere analizzato a fondo e per il quale occorrerà sicuramente una commissione d’inchiesta. Ma non basta. Alcuni retaggi di ostilità contro la Nato e l’America sono ben radicati nella fantomatica sinistra-sinistra italiana. Le parole di Landini, Segretario Cgil, e quelle del Presidente dell’Anpi per me non sono degne di una nazione civile. Non ci possono essere ragioni che giustificano la guerra.

Landini e compagnia vadano dai cittadini ucraini sotto le bombe a fare i loro discorsi filosofici anacronistici e stantii. Landini e compagnia invece di passare il loro tempo a fare inutili e addirittura dannose manifestazioni vadano a fare volontariato nel confine ucraino. Insomma, è proprio ora di finirla. La guerra di Putin è una svolta storica di non ritorno. Non possono esserci più ipocrisie e doppi giochi. La Politica Italiana e la nostra società devono riprendere in mano la storia e la realtà. Chi voleva demolire l’Europa dall’interno delle Istituzioni per favorire la Russia di Putin non può essere più sottovalutato. Le future alleanze politiche questo dovranno guardare.

Una nuova spinta europeista seria e credibile ma soprattutto orientata a difendere il patto atlantico dalle barbarie di Putin. Uniti contro Putin e uniti a difesa dell’Ucraina e del suo popolo. E un finale ringraziamento all’America. Un popolo che ha sacrificato spesso i propri giovani per difenderci e liberarci dai Putin di turno. L’Italia non deve dimenticare che senza l’America oggi invece di mangiare pasta mangeremmo crauti. Basta ipocrisie. Meglio la democrazia, meglio la civiltà, meglio l’America, meglio l’Europa, meglio un’Italia che ricorda e non dimentica.