Nexta Tv, media bielourusso indipendente, pubblica due documenti governativi che chiedono alle autorità lo spostamento delle trasmissioni ai server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa. La voce è confermata anche da fonti esperte in cyber-security. Il ministero però, citato dalla Tass, spiega: "Ci sono continui attacchi informatici ai siti russi dall’estero. Non ci sono piani per disconnettere Internet dall’interno"
La Russia sta preparando un piano per disconnettersi dalla rete internet globale entro il prossimo 11 marzo. A dirlo è Nexta Tv, media bielourusso indipendente, che pubblica due documenti del Ministero dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media. La voce è confermata anche da fonti esperte in cyber-security, come spiega l’Adnkronos: Mosca ha iniziato i preparativi per trasferire entro 4 giorni tutte le trasmissioni, le connessioni ai server e la gestione dei domini interni su una rete parallela, la intranet nazionale ‘Rucom‘. Il ministero della Sicurezza Digitale russo però smentisce, dichiarando all’agenzia Tass di non avere in programma di disconnettere la Russia da Internet globale. “Ci sono continui attacchi informatici ai siti russi dall’estero. Ci stiamo preparando per diversi scenari. Non ci sono piani per disconnettere Internet dall’interno“, ha affermato il ministero.
#Russia began active preparations for disconnection from the global Internet
No later than March 11, all servers and domains must be transferred to the #Russian zone. In addition, detailed data on the network infrastructure of the sites is being collected. pic.twitter.com/wOCdRqOJej
— NEXTA (@nexta_tv) March 6, 2022
Tecnicamente, stando ai documenti pubblicati da Nexta Tv, il ministero ha chiesto alle autorità russe di “verificare l’accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet, aggiornare e (o) rendere più complessa la politica della password” con “l’aggiunta di fattori di autentificazione per gli utenti”, lo spostamento delle trasmissioni ai server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa, la cancellazione da pagine HTML tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere. Inoltre nel caso i siti utilizzino un hosting estero, le risorse pubbliche andranno spostate verso un hosting russo e si chiede poi di spostare tutti i siti attivi su questa intranet a un dominio ‘.ru’.
Secondo gli esperti, Mosca si starebbe preparando da tempo all’eventualità – finora inedita a livello mondiale – di disconnettersi dal web globale, visto che i primi test ufficiali sarebbero stati condotti con successo tra giugno e luglio 2021. Da tempo, peraltro, molti regimi vivono con insofferenza la gestione del web a livello globale in mano all’Icann, l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, organizzazione indipendente che controlla domini e indirizzi. Ma a invocare uno ‘sganciamento’ della Russia da Internet era stato, subito dopo lo scoppio delle ostilità, proprio il governo di Kiev. Il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov aveva infatti chiesto l’isolamento Web di Mosca per impedire la diffusione di false notizie e messaggi d’odio.