Le attiviste di Extinction Rebellion si sono spogliate questa mattina all’ingresso della sede del Consiglio Regionale del Piemonte, rimanendo a seno nudo. Un gesto, spiegano, fortemente simbolico messo in atto per mettere in luce come le donne subiscano in misura nettamente maggiore le conseguenze della crisi ecoclimatica.

Le manifestanti hanno aspettato alle porte di Palazzo Lascaris l’arrivo dei consiglieri, a seno scoperto, cantando ma rimanendo immobili al loro passaggio. Sui loro corpi diverse scritte come ‘stupro climatico’, ‘ingiustizia climatica’, ‘disuguaglianza climatica’, ‘abuso climatico’. Inoltre, ciascuna delle attiviste aveva tra i capelli e in vita una fascia fucsia, il colore simbolo di Non Una Di Meno, movimento transfemminista internazionale che ha lanciato lo sciopero e la mobilitazione in occasione della giornata mondiale della donna.
“La contrapposizione dei corpi femminili nudi e indifesi alla violenza sistematica delle istituzioni – commentano le attiviste – vuole evidenziare come la posizione assunta dalla maggioranza il 22 febbraio ( in occasione del Consiglio regionale sull’emergenza climatica, ndr) sia una negazione della gravità della crisi, un rifiuto delle proprie responsabilità nel proteggere la cittadinanza, ma una ferita inferta soprattutto alle donne”.
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