“Ci stanno bombardando. Sono razzi russi. Stiamo scappando”. Queste parole gridate in modo concitato mentre in sottofondo si sente il rumore delle granate esplose a pochi metri di distanza: sono le immagini dell’ultimo reportage dal fronte di guerra della periferia di Kiev di Fausto Biloslavo, l’inviato de Il Giornale e di Mediaset per seguire la guerra in Ucraina. In collegamento con Zona Bianca su Rete 4, il giornalista ha raccontato quanto successo domenica, quando è riuscito a scampare ad un attacco russo a Irpin, nella periferia nord-ovest di Kiev, ormai occupata dai russi. “È stato uno shock per me e per i civili che in fila indiana si stavano dirigendo agli autobus gialli che li avrebbero poi portati alla stazione dei treni della capitale. Già si bombardava, i colpi erano a pochi centinaia di metri, ma poi si sono avvicinati”.
“Il primo sibilo – ha raccontato ancora Biloslavo – provoca una scossa elettrica lungo la schiena, che serve a reagire subito. Faccio appena in tempo a buttarmi nel canale in mezzo al fogliame, che la granata o il razzo esplode fragoroso in mezzo alla foresta sulla sinistra. Non più di 40 metri. Al primo razzo mi sono buttato a terra ma alcuni dei civili in fuga sono rimasti feriti. Ma gli alberi attutiscono la sventagliata di schegge. I civili in fila che sperano nella salvezza vengono presi dal panico. Cominciano a correre anziché appiattirsi sul terreno”.
“Il secondo colpo arriva proprio davanti a noi, a 30 metri sul posto di blocco dell’esercito ucraino all’ingresso di Irpin. Il sobborgo della capitale caduto nelle mani dei russi. Un secondo sibilo, prima dell’impatto, mi fa appiattire ancora di più a terra. È il panico totale: i soldati ucraini si ritirano di corsa e i civili sembrano impazziti. Un militare viene colpito alla spalla, un ucraino in fuga a una gamba. Ma le bombe russe uccidono otto civili, più avanti, compresi due bambini. Ormai i russi sono a 5 chilometri dalla capitale, dalle prime case della periferia di Kiev”, ha concluso l’inviato di Mediaset.