La sua organizzazione è di responsabilità dell’associazione art4sport Onlus nata nel 2009 e voluta dalla campionessa paralimpica e dalla sua famiglia. Marco Tomba, coach di basket in carrozzina: "Bello vedere come atleti con e senza disabilità interagire in maniera del tutto naturale tra loro, sfidandosi e aiutandosi continuamente”
Lo sport come opportunità accessibile a tutti, con un progetto inclusivo nuovo per la realtà italiana e gratuito per i partecipanti. Si tratta della Bebe Vio Accademy (Bva), la cui organizzazione è di responsabilità dell’associazione art4sport Onlus nata nel 2009 e voluta dalla campionessa paralimpica Bebe Vio e dalla sua famiglia. La Bva è la prima accademia in Italia che intende coinvolgere gratuitamente insieme attraverso la pratica sportiva sia ragazzi con disabilità sia giovani senza, dal momento che “lo sport è per tutti” come ama ripetere la schermitrice 24enne tra le più forti del mondo divenuta grazie ai suoi successi un simbolo dello sport paralimpico. Gli sport previsti dall’accademia sono scherma in carrozzina, sitting volley, basket in carrozzina, atletica paralimpica e calcio amputati. La prima stagione è iniziata a ottobre 2021 e termina a giugno di quest’anno, suddivisa in due sessioni, da ottobre a febbraio e da marzo a giugno 2022. Sono previsti dagli organizzatori due allenamenti a settimana e i partecipanti potranno sperimentare tutti gli sport a disposizione. Per partecipare bisogna avere tra i 6 e i 18 anni di età, ed è previsto un programma pluriennale di attività multi sportive. “Vogliamo far crescere sempre di più il movimento paralimpico: il mio sogno è che possa raggiungere in otto anni lo stesso livello di quello olimpico” ha dichiarato Bebe Vio al momento del lancio dell’accademia.
Ilfattoquotidiano.it ha contattato Marco Tomba, coach di basket in carrozzina alla Bebe Vio Academy. Ha spiegato cosa l’ha spinto a far parte del progetto: “È stato principalmente il desiderio di intraprendere una nuova sfida sia personale sia professionale. Credo molto nello sport integrato e ai valori di inclusione che trasmette e mi è piaciuta fin da subito l’idea che, proprio attraverso le attività che svolgiamo all’interno della palestra, si possa riuscire a sensibilizzare le nuove generazioni e, di conseguenza la società del domani, su un tema tanto importante”. Gli allenamenti si svolgono a Milano presso il Centro Sportivo Iseo (dove si praticano le attività di scherma, basket in carrozzina e sitting volley) e al Bicocca Stadium, dedicato all’atletica e al calcio. Le finalità sono principalmente due. Da un lato avvicinare allo sport in maniera spontanea e divertente, dando l’opportunità di praticare diverse discipline contemporaneamente, e dall’altro promuovere l’integrazione tra bambini e ragazzi con e senza disabilità. “Difficoltà riscontrate? La più grande in certi casi è riuscire a spiegare alle famiglie di bambini e ragazzi senza disabilità che questo tipo di progetto è una grande opportunità di crescita per la vita dei propri figli, che va oltre alla semplice preparazione per una partita” afferma il coach di basket in carrozzina. “Qui si impara per prima cosa a vivere in modo inclusivo, conoscendo la diversità presente in ognuno di noi. E poi, essendo una realtà multisport, diamo l’opportunità di entrare in contatto con tante discipline sportive, così che si possa anche dare ai ragazzi la possibilità di provare più sport e capire quale si vorrebbe poi approfondire una volta fuori dall’Academy”.
Il progetto mette al centro la condivisione e l’integrazione tra coetanei, abbattendo pregiudizi e barriere. Gli organizzatori della Bva vogliono sviluppare la consapevolezza sugli sport come uno strumento per cambiare e migliorare la vita in particolare delle persone con disabilità motoria. Tomba, che nella vita è responsabile ufficio acquisti in un’azienda, infine sottolinea come avviene il processo di integrazione tra persone, a volte, diversissime tra loro. “Di base, tutti i bambini e ragazzi della Bva vengono coinvolti insieme nella attività, dando ovviamente un’attenzione specifica per quei bambini che hanno esigenze particolari. In seguito a questa prima sessione di allenamenti (che si conclude a fine febbraio), sento però di dire che la vera magia si è creata dopo qualche settimana di attività. È davvero bello – conclude – vedere come atleti con e senza disabilità interagiscono in maniera del tutto naturale tra loro, sfidandosi e aiutandosi continuamente”. La Bva svolge attività di promozione e sensibilizzazione anche nei licei e nelle università del capoluogo lombardo per dare l’opportunità agli studenti interessati di partecipare alle attività in qualità di volontari e come eventuali novelli allenatori, in affiancamento ai coach federali che gestiranno le attività. Alla fine dei corsi, ad alcuni dei giovani che avranno dimostrato maggiore interesse, passione e capacità nel percorso di aiuto allenatore, verrà consentito di partecipare ai corsi federali per ottenere dei brevetti ufficiali di allenatore. Infine coloro che appassioneranno maggiormente verranno indirizzati alle varie società sportive milanesi di riferimento in modo da poter ampliare e sviluppare la partecipazione sportiva sul territorio. La Bva è una iniziativa ideata dalla atleta veneta in partnership con Nike, con il contributo del Comune di Milano, del Comitato italiano paralimpico, del Coni, delle Federazioni partner (FIPAV, FIS, FIPIC), Milanosport, società sportive milanesi, l’Università Cattolica, l’Università Statale degli Studi di Milano e gli sponsor tecnici Ossur e OffCar. Per maggiori informazioni sulla Bebe Vio Academy, visitare bebevio.com/academy.