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Guerra in Ucraina, si è rotta la “pietra assassina” giapponese: la maledizione che vi è legata scatena i timori, ecco la sua storia

Se il Guardian non ci avesse dedicato un lungo articolo firmato dal proprio corrispondente a Tokyo non crederemmo realmente ai nostri occhi. Parliamo del Sessho-seki, definita la “pietra assassina”, una grossa pietra di origine vulcanica situata in un’area della prefettura di Tochigi, vicino a Tokyo

di Davide Turrini

Quando c’è una guerra ogni scusa è buona per dare la colpa alla malasorte o, belushianamente, “alle cavallette”. Non bastavano le profezie di sventura ampiamente verificate e ovviamente sbugiardate qui. Da un paio di giorni tocca pure alla pietra assassina giapponese. Se il Guardian non ci avesse dedicato un lungo articolo firmato dal proprio corrispondente a Tokyo non crederemmo realmente ai nostri occhi. Parliamo del Sessho-seki, definita la “pietra assassina”, una grossa pietra di origine vulcanica situata in un’area della prefettura di Tochigi, vicino a Tokyo, famosa per le sue sorgenti termali sulfuree. Ebbene, leggenda vuole che all’interno di questo pietrone grigio sia imprigionato lo spirito del cadavere di Tamamo-no-Mae, una bellissima donna che aveva fatto parte di un complotto segreto ordito da un signore della guerra feudale per uccidere l’imperatore Toba, che regnò dal 1107 al 1123. Lo spirito, sempre secondo le splendide leggende che avvolgono la storia del Giappone, avrebbe le sembianze di una volpe a nove code.

Ancora seguendo la narrazione mitologica nipponica è sempre stato suggerito che entrando in contatto con la pietra si verrebbe uccisi all’istante. Figuriamoci quando l’altro giorno la pietra è stata ritrovata spaccata in due parti. Gas velenosi o banale tradizione nefasta, l’area turistica ne ha subito risentito perché meglio comunque non avvicinarsi: sia mai che l’alone di disgrazia non colga i visitatori. Il subbuglio social creatosi attorno alla pietra assassina spezzata – in molti scrivono che la sciagura è legata alla guerra in Ucraina – ha avuto eco in tutto il mondo. Un tweet di un turista giapponese passato di lì senza sapere nulla (“sento di aver visto qualcosa che non dovrebbe essere visto”) ha raccolto oltre 170.000 like. I media locali hanno comunque affermato che alcune crepe nella roccia erano apparse diversi anni fa, forse permettendo all’acqua piovana di filtrare all’interno e indebolirne la struttura.

La pietra, che è stata registrata come sito storico locale nel 1957, è stata menzionata nell’opera fondamentale di Matsuo Basho The Narrow Road to the Deep North e ha ispirato un’opera teatrale Noh, un romanzo e un film anime. Masaharu Sugawara, il capo di un gruppo di guide volontarie locali, ha detto allo Yomiuri Shimbun che era un “peccato” che la pietra si fosse spaccata perché era un simbolo della zona, ma ha convenuto che la natura aveva semplicemente fatto il suo corso. Infine, è notizia delle ultime ore: i funzionari del governo locale e nazionale si incontreranno per discutere il destino della pietra. E c’è chi, incurante del tocco mortale, vorrebbe perfino riportare la Sessho-seki alla sua forma originale. Si presume facendo rientrare anche il suo spirito malvagio sigillato all’interno.

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