La centrale nucleare di Zaporizhzhia, teatro la scorsa settimana di un combattimento al suo interno tra truppe russe e ucraine, non trasmette più i dati di monitoraggio all’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Non c’è solo la disconnessione di Chernobyl dalla rete elettrica a far trattenere il fiato nel quartier generale dell’Agenzia a Vienna. Il direttore generale dell’Iaea, Rafael Grossi, si è infatti detto “preoccupato” dall’interruzione del flusso di dati nei due siti, “dove c’è una gran quantità di materiale nucleare”. La conferma è arrivata in serata proprio da un lungo comunicato dell’Iaea nel quale si conferma che la centrale del disastro del 1986 non ha più la fornitura di energia esterna e Zaporizhzhia invece è scollegata dal monitoraggio internazionale.
Grossi ha ricordato che “l’approvvigionamento energetico esterno sicuro dalla rete per tutti i siti nucleari” era uno dei sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare che ha delineato in una riunione del Consiglio dei governatori dell’Iaea lo scorso 2 marzo. La disconnessione, spiega l’autorità di regolamentazione ucraina Energoatom insieme alla stessa Agenzia, non dovrebbe avere “un impatto critico sulle funzioni di sicurezza essenziali” della centrale. “In particolare, per quanto riguarda l’impianto di stoccaggio del combustibile esaurito del sito, il volume dell’acqua di raffreddamento nella piscina è sufficiente per mantenere un’efficace rimozione del calore dal combustibile esaurito senza una fornitura di elettricità – continua l’Iaea – Il sito dispone anche di alimentatori di emergenza di riserva con generatori diesel e batterie”. Secondo il ministero degli Esteri ucraino i generatori di riserva “hanno una capacità di 48 ore per alimentare la centrale” e “successivamente, i sistemi di raffreddamento si fermeranno, rendendo imminenti le perdite di radiazioni”.
Ma l’Agenzia per l’energia atomica ritiene però “probabile” che la mancanza di alimentazione “porti a un ulteriore deterioramento della sicurezza operativa dalle radiazioni nel sito e crei ulteriore stress per circa 210 esperti tecnici e guardie che non hanno potuto ruotare nelle ultime due settimane”, ha chiarito Grossi. “Di giorno in giorno assistiamo a un peggioramento della situazione presso la centrale nucleare di Chernobyl, in particolare per la sicurezza dalle radiazioni e per il personale che gestisce la struttura in circostanze estremamente difficili e impegnative”, ha affermato lanciando un “urgente appello” affinché le truppe russe che controllano l’impianto “rispettino le procedure interne di radioprotezione, facilitino la rotazione in sicurezza del personale e adottino altre misure importanti per garantire la sicurezza”.
Al fronte Chernobyl, ha quindi svelato Iaea, si è aggiunto anche il problema legato a Zaporizhzhia, dove “negli ultimi giorni ha perso la trasmissione di dati a distanza dai suoi sistemi di sicurezza installati per monitorare il materiale nucleare presso la centrale”. Il motivo dell’interruzione – spiega l’Agenzia internazionale in una nota – “non è stato immediatamente chiaro” poiché la ricezione continua ad avvenire dagli altri impianti nucleari in Ucraina. “La trasmissione remota di dati dalle apparecchiature di sicurezza dell’Iaea ubicate nei siti nucleari di tutto il mondo è una componente importante della nostra implementazione della sicurezza”, ha detto Grossi sottolineando che i dati consentono di “monitorare il materiale nucleare e le attività in questi siti quando i nostri ispettori non sono presenti”. Tra le altre cose, spiega Iaea, il flusso di dati permette di verificare che i “Paesi rispettino i loro obblighi legali internazionali di utilizzare materiale e tecnologia nucleare solo per scopi pacifici”.
La portavoce del ministero degli esteri, Maria Zakharova, in una conferenza stampa, secondo quanto riporta l’agenzia di stato Tass, ha detto: “Avendo una industria nucleare sviluppata, la Russia è pienamente consapevole dei potenziali rischi alle infrastrutture nucleari e sta facendo il massimo per assicurare l’adeguata sicurezza degli impianti nucleari dell’Ucraina”. Zakharova ha anche sostenuto che le forze armate di Mosca hanno preso il controllo delle due centrali ucraine “esclusivamente per evitare che i nazionalisti ucraini e altre formazioni terroristiche così come mercenari stranieri possano avvantaggiarsi della situazione creatasi nel Paese per organizzare provocazioni nucleari, e questi rischi esistono davvero”.