a flessione riguarda tutti i comparti ad eccezione dell'energia e della farmaceutica. Rispetto ad un anno fa la produzione di medicinali e articoli parafarmaceutici è salita del 10,7% mentre le raffinerie segnano un + 8,8%
Secondo calo consecutivo per la produzione industriale a gennaio. Lo rileva l’Istat che riporta una flessione dell’attività industriale del 3,4% rispetto a dicembre e del 2,6% nel confronto con gennaio 2020. Il calo è superiore alle attese degli analisti. La flessione riguarda tutti i comparti ad eccezione dell’energia e della farmaceutica. Rispetto ad un anno fa la produzione di medicinali e articoli parafarmaceutici è salita del 10,7% mentre le raffinerie segnano un + 8,8%. Leggero incremento (+1%) per l’industria chimica. Le flessioni più marcate interessano la siderurgia (- 5,4%), l’elettronica (- 12%), meccanica (- 4,8%), tessile abbigliamento (- 4,8%), l’industria della carta e l’editoria (- 4,4%). Nel confronto con dicembre tutti i settori registrano una flessione ad eccezione di chimica e mezzi di trasporto.