Aumentano il gas e la benzina, l’inflazione cresce e a causa della guerra si profila un salasso per le famiglie? Poco importa se fuori dal palazzo la gente tira la cinghia, il consiglio regionale del Veneto approva un super aumento per il dirigente dell’intergruppo della Lega, che unisce le liste Zaia Presidente e Lega Salvini premier. Si tratta di un aumento lordo dello stipendio pari al 32,3 per cento. Tiziano Bembo è uno storico dirigente dei leghisti in Regione Veneto. Lo stipendio precedente era di 86.479 euro, quello nuovo, approvato dal voto del consiglio, sarà di 114.396 euro. L’aumento, quindi, è di 27.917 euro annui, pari a un terzo dello stipendio precedente.
Già due volte in precedenza, nel 2020 e dell’aprile dello scorso anno, i leghisti avevano cercato di far passare il notevole ritocco della busta paga, ma i tempi del Covid avevano sconsigliato di arrivare alla votazione finale. Invece ora, nemmeno i venti della guerra e i carri armati di Putin fermano la determinazione della Lega che ha il controllo assoluto dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini a Venezia. Ecco spuntare un emendamento presentato dalla giunta e inserito nel progetto di legge di adeguamento ordinamentale. Se è stata la giunta a presentare la proposta, è evidente che la decisione è stata presa con il consenso del presidente Luca Zaia, il quale però non ha ritenuto di commentare l’iniziativa, anche perché non era presente in aula.
Tra i dirigenti dei gruppi l’aumento ha premiato solo Bembo, che si occupa della compagine più numerosa. Infatti, la leggina riguarda solo i dirigenti che si occupano di un gruppo con almeno 20 consiglieri. Si tratterebbe, quindi, di un aumento in nome del maggior lavoro svolto da Bembo, ma che favorisce soltanto la maggioranza. Secondo la Lega non sarebbe giusta l’uguaglianza di stipendio tra i dirigenti di gruppi con composizione numerica diversa. Infatti qualche gruppo è composto da un solo consigliere. È stato l’assessore al bilancio Francesco Calzavara a presentare l’emendamento.
Severo il commento del gruppo Pd, che ha abbandonato l’aula. “È inconcepibile nel merito e nel metodo l’emendamento della Giunta con cui si aumenta la retribuzione del dirigente, oltre ad essere assolutamente inopportuno in un momento del genere”. Hanno parlato di “una legge ad personam” e spiegato: “Una necessità di natura organizzativa, mettere insieme i 34 consiglieri dell’integruppo Liga Veneta- Zaia Presidente, viene risolta con una soluzione puramente economica tramite emendamento della giunta, umiliando il ruolo del consiglio regionale. È un emendamento sbagliato, perché non risolve il problema, ma pure spiacevole, perché proposto con un blitz all’ultimo momento e approvato con arroganza dalla maggioranza che non ha neppure valutato il nostro invito al ritiro. Da qui la nostra decisione di uscire al momento del voto in segno di protesta”. Giacomo Possamai, il capogruppo, ha dichiarato: “Sono stupefatto, questo è un blitz”.
Politica
Regione Veneto, la Lega aumenta di un terzo lo stipendio al suo dirigente: 28mila euro in più all’anno
Il consiglio regionale approva un super aumento per il dirigente dell’intergruppo che unisce le liste Zaia Presidente e Lega Salvini premier: Tiziano Bembo guadagnerà ora 114.396 euro. Il blitz del Carroccio in un emendamento, con il consenso del presidente Luca Zaia
Aumentano il gas e la benzina, l’inflazione cresce e a causa della guerra si profila un salasso per le famiglie? Poco importa se fuori dal palazzo la gente tira la cinghia, il consiglio regionale del Veneto approva un super aumento per il dirigente dell’intergruppo della Lega, che unisce le liste Zaia Presidente e Lega Salvini premier. Si tratta di un aumento lordo dello stipendio pari al 32,3 per cento. Tiziano Bembo è uno storico dirigente dei leghisti in Regione Veneto. Lo stipendio precedente era di 86.479 euro, quello nuovo, approvato dal voto del consiglio, sarà di 114.396 euro. L’aumento, quindi, è di 27.917 euro annui, pari a un terzo dello stipendio precedente.
Già due volte in precedenza, nel 2020 e dell’aprile dello scorso anno, i leghisti avevano cercato di far passare il notevole ritocco della busta paga, ma i tempi del Covid avevano sconsigliato di arrivare alla votazione finale. Invece ora, nemmeno i venti della guerra e i carri armati di Putin fermano la determinazione della Lega che ha il controllo assoluto dell’assemblea di Palazzo Ferro Fini a Venezia. Ecco spuntare un emendamento presentato dalla giunta e inserito nel progetto di legge di adeguamento ordinamentale. Se è stata la giunta a presentare la proposta, è evidente che la decisione è stata presa con il consenso del presidente Luca Zaia, il quale però non ha ritenuto di commentare l’iniziativa, anche perché non era presente in aula.
Tra i dirigenti dei gruppi l’aumento ha premiato solo Bembo, che si occupa della compagine più numerosa. Infatti, la leggina riguarda solo i dirigenti che si occupano di un gruppo con almeno 20 consiglieri. Si tratterebbe, quindi, di un aumento in nome del maggior lavoro svolto da Bembo, ma che favorisce soltanto la maggioranza. Secondo la Lega non sarebbe giusta l’uguaglianza di stipendio tra i dirigenti di gruppi con composizione numerica diversa. Infatti qualche gruppo è composto da un solo consigliere. È stato l’assessore al bilancio Francesco Calzavara a presentare l’emendamento.
Severo il commento del gruppo Pd, che ha abbandonato l’aula. “È inconcepibile nel merito e nel metodo l’emendamento della Giunta con cui si aumenta la retribuzione del dirigente, oltre ad essere assolutamente inopportuno in un momento del genere”. Hanno parlato di “una legge ad personam” e spiegato: “Una necessità di natura organizzativa, mettere insieme i 34 consiglieri dell’integruppo Liga Veneta- Zaia Presidente, viene risolta con una soluzione puramente economica tramite emendamento della giunta, umiliando il ruolo del consiglio regionale. È un emendamento sbagliato, perché non risolve il problema, ma pure spiacevole, perché proposto con un blitz all’ultimo momento e approvato con arroganza dalla maggioranza che non ha neppure valutato il nostro invito al ritiro. Da qui la nostra decisione di uscire al momento del voto in segno di protesta”. Giacomo Possamai, il capogruppo, ha dichiarato: “Sono stupefatto, questo è un blitz”.
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La propaganda diceva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, avrebbe scoraggiato gli investitori, avrebbe soppresso le libertà, ma erano fake. L'Italia sta meglio, l'economia cresce" l'arrivo di migranti "si è ridotto del 60%. Stiamo facendo aumentare le libertà in tutti gli aspetti della vita del paese". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.