“Noi non mandiamo militari in Ucraina e non istituiamo come Nato la no-fly zone, perché non vogliamo la terza guerra mondiale. Qui c’è solo una soluzione, che è quella diplomatica. Non credere nella diplomazia è un grande sbaglio“. Lo ribadisce a “Dimartedì” (La7) il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale ricorda che la Ue ha applicato 490 sanzioni economiche alla Russia in modo che Putin non possa finanziare la guerra per molto tempo.
Di Maio spiega: “Dobbiamo costruire un tavolo in cui ci siano non solo Ucraina e Russia, ma anche attori internazionali, come la Croce Rossa e l’Onu, che possano costruire un percorso per un vero ‘cessate il fuoco’, anche per 48 o 72 ore, e l’ingresso dei convogli umanitari. Zelensky è stato molto chiaro nell’aprire a un compromesso sul Donbass e sulla Crimea o addirittura sull’ingresso o meno della Nato. Adesso sta a Putin muovere un altro passo per rispondere a questa apertura del presidente ucraino. Giovedì in Turchia si incontreranno il ministro degli Esteri ucraino e il ministro degli Esteri russo. Quindi – continua – i tavoli e i negoziati stanno andando avanti. Ovviamente il negoziato puro tra Ucraina e Russia non funziona perché mentre si combatte e si siedono al tavolo non c’è fiducia: la Russia istituisce in modo unilaterale dei “cessate il fuoco” e dei corridoi umanitari e poi bombarda quei cittadini ucraini che lasciano le città durante i corridoi umanitari. Per questa ragione servono attori internazionali che possano sedersi a quel tavolo e facilitare il dialogo”.
Circa la no-fly zone, il ministro degli Esteri puntualizza: “Se anche un solo aereo della Nato viene abbattuto nei cieli ucraini da un missile russo, i Paesi della Nato devono rispondere alla Russia, che è una potenza nucleare. Questo è il motivo per cui abbiamo escluso gli scenari di intervento militare diretto. Adesso la questione è portare le parti al tavolo e continuare a colpire Putin nella sua economia. Ricordo – conclude – anche tutti i sequestri che stiamo facendo ai super-ricchi russi, che poi sono anche nell’entourage di Putin e che possono convincerlo a desistere. E a riguardo voglio ringraziare la Guardia di Finanza italiana. Insomma, esiste solo la soluzione diplomatica, perché l’alternativa è la terza guerra mondiale. E noi non la vogliamo”.