Dopo il debutto più che positivo alla Dakar, dove ha ottenuto ben quattro vittorie di tappa, la Audi RS Q e-tron conquista il suo primo successo in un raid nel deserto. E’ accaduto all’Abu Dhabi Desert Challenge, dove il prototipo elettrico con range extender guidato dal veterano Stéphane Peterhansel ha conquistato il primo posto assoluto in quello che era il secondo round del FIA World Rally-Raid Championship. Si tratta dell’ottava vittoria del pilota francese nel deserto degli Emirati Arabi. Ma il team Audi Sport è già proiettato verso lo sviluppo ulteriore della vettura, mettendo nel mirino il prossimo traguardo: il rally di Andalusia, in programma dal 6 al 12 giugno, che prevede una tappa di qualifica e cinque giorni di gara, con percorrenze fino a 300 km.
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Audi RS Q e-tron, prima vittoria a elettroni nell’Abu Dhabi Desert Challenge – FOTO
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- 16:11 - **Bergamo: omicidio Verzeni, inquirenti 'tamponi a sospetti precisi o per esclusione'**
Milano, 16 ago. (Adnkronos) - I carabinieri di Bergamo non si fermano e in quella che sembra una maratona per dare un nome all'assassino di Sharon Verzeni, uccisa con quattro coltellate poco dopo la mezzanotte del 30 luglio scorso a Terno d'Isola, provano ad accelerare sul fronte genetico. In attesa dei risultati del Ris di Parma sui possibili profili trovati sulla vittima o sugli oggetti sequestrati vicino al corpo della 33enne, i militari stanno procedendo a eseguire più tamponi e non solo in via Castegnate dove la giovane barista ha perso la vita.
"Non c'è una profilazione di via Castagnate - spiega un investigatore -. Abbiamo eseguito una trentina di tamponi per esclusione, ossia di persone che potrebbero aver contaminato inavvertitamente la scena, cioè i soccorritori per intenderci; poi ci sono altri campioni ritenuti di interesse investigativo. Stiamo attuando un protocollo investigativo che vigeva già prima del caso Yara Gambirasio (la 13enne uccisa a pochi chilometri da qui e per il cui omicidio è in carcere Massimo Bossetti, ndr), per cui effettuiamo prelievi di Dna su pregiudicati o senza fissa dimora. Ne preserviamo un campione in modo che se i laboratori del Ris dovessero restituirci la traccia genetica dell'assassino potremmo procedere con il confronto e avere, in caso positivo, già un nome. A oggi - precisa - nessun profilo genetico è stato isolato" sul corpo della vittima o sui reperti sequestrati.
I profili 'interessanti' sono stati prelevati "tutti al di fuori di Terno d’Isola, ma non escludiamo di procedere ad altri tamponi anche in zona, il parametro della ricerca dell'assassino non è certo via Castagnate" precisano gli inquirenti. Una ricerca che non tralascia niente: "Al momento non possiamo escludere nulla, neanche che sia stata una mano femminile. Speriamo che la relazione finale dei medici legali ci offra qualche elemento in più". E dagli inquirenti arriva anche l'invito a non demonizzare Scientology: "Non c'è nessuna pista privilegiata, Sharon e il compagno si stavano avvicinando a questo gruppo, ma indaghiamo su questa sfera di relazione come su tutte le altre cerchie relazionali della vittima".
- 15:35 - Il 29 settembre Mattarella e Steinmeier a Marzabotto
Roma, 16 ago. (Adnkronos) - I Presidenti della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, e tedesco, Frank-Walter Steinmeier, saranno insieme il prossimo 29 settembre a Marzabotto, in occasione delle celebrazioni per l’80/mo anniversario dell’eccidio di Monte Sole. Un appuntamento che rappresenterà l'epilogo della visita in Germania del Capo dello Stato italiano in programma dal 26 settembre e che rappresenterà un'ulteriore tappa di quell'itinerario che ha visto Italia e Germania “da decenni impegnate in un’analisi rigorosa del passato”, per rafforzare, nel nome di una memoria condivisa, la costruzione di "un’Europa della libertà contrapposta all’Europa della prevaricazione", attraverso un tracciato scandito da indelebili “momenti di verità”.
Per Mattarella e Steinmeier si tratterà della terza visita congiunta sui luoghi delle efferate stragi nazifasciste. Il 3 maggio del 2017 resero omaggio alle Fosse Ardeatine, il primo insieme da parte di un Presidente italiano e tedesco. Il 25 agosto del 2019 invece ricordarono il 75/mo anniversario dell'eccidio di Fivizzano, in Toscana.
Qui Steinmeier, che con la sua presenza voleva suscitare la conoscenza e la riflessione dei cittadini della Germania su quanto accaduto in quelle terre, non esitò a esprimere “solo vergogna per quello che dei tedeschi vi hanno fatto. Con dolore –disse parlando in italiano- mi inchino dinanzi ai morti delle stragi di Fivizzano. Vi chiedo perdono per i crimini qui perpetrati per mano tedesca”.
Parole definite da Mattarella “di pace, di libertà, di rinascita, di ricostruzione, di riconciliazione, di futuro!”. L’espressione di un legame tra due Paesi che “hanno anche una responsabilità particolare come fondatori” dell’Unione europea e di un rapporto divenuto con il tempo sempre più intenso ed amichevole tra i due rispettivi Capi di Stato.
Un legame in continuità con quello instaurato tra i loro predecessori. Sempre a Marzabotto si recarono insieme Carlo Azeglio Ciampi e Johannes Rau, il 17 aprile del 2002; mentre Giorgio Napolitano e Joachim Gauck il 24 marzo del 2013 resero omaggio a Sant'Anna di Stazzema.
- 15:22 - Mo: Idf, 'lanciati su Israele 5 razzi dal sud di Gaza'
Tel Aviv, 16 ago. (Adnkronos) - Almeno cinque razzi sono stati lanciati dal sud della Striscia di Gaza contro l'insediamento israeliano di Nirim. Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che un razzo è stato intercettato dall'Iron Dome, mentre gli altri hanno colpito aree aperte.
- 15:13 - La sfida di Riina jr allo Stato
Palermo, 16 ago. (Adnkronos) - "Buon Ferragosto a tutti voi da: Via Scorsone 34, 90034 Corleone, Italia". Occhialoni da sole a specchio, cappellino sportivo e sorriso sornione. Così, Salvo Riina, il figlio minore del boss mafioso Totò Riina, nel giorno di Ferragosto ha lanciato la sfida allo Stato con un post sui social. Via Scorsone è la strada di Corleone (Palermo) in cui abita la famiglia Riina da molti anni, ma dal 2018 le allora commissarie straordinarie del Comune decisero di cambiare il nome della via, destinandola al giudice Cesare Terranova, una delle tante vittime dei boss sanguinari corleonesi. Terranova venne ucciso il 25 settembre del 1979 insieme al suo collaboratore, il maresciallo Lenin Mancuso. La ex Commissione straordinaria del Comune, composta da Giovanna Termini, Rosanna Mallemi e Maria Cacciola, che per più di due anni ha guidato il Comune sciolto per mafia decise di cambiare il nome alla strada per dare un segnale di presenza dello Stato. Che, però, a distanza di sei anni, il figlio del boss sembra non volere accettare. "La commissione straordinaria, nell’imminenza della conclusione dell’incarico, desidera inaugurare nella giornata di sabato 17 novembre alle 10 l’Asilo nido comunale di via Punzonotto. Nella stessa giornata, la commissione procederà alla nuova intitolazione, condivisa ed autorizzata dal Prefetto di Palermo Antonella De Miro, della via Scorsone in via Cesare Terranova, dedicando questa strada al magistrato che per primo seppe individuare la forte caratura criminale dei boss corleonesi", era stato l'annuncio delle commissarie straordinarie.
Già alcuni mesi prima le commissarie prefettizie avevano dimostrato di non avere alcun timore reverenziale per i Riina. Tanto è vero che mandarono i messi comunali a casa di Ninetta Bagarella, vedova del boss mafioso, per notificare una ingiunzione di pagamento della tassa sui rifiuti. La moglie del capo dei capi, morto nel novembre del 2017, non aprì neanche il portone di casa. Qualche settimana dopo, minacciata di pignoramento, chiese di rateizzare il pagamento. Dopo lo Stato toccò alla Chiesa lanciare un messaggio: l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, ordinò che le processioni non dovevano più passare sotto casa dei Riina.
Salvo Riina, il figlio del capo dei capi che porta lo stesso nome di suo padre, era tornato a Corleone, il comune di poco più di 10 mila abitanti nella provincia di Palermo noto proprio per aver dato i natali al boss di Cosa Nostra, nella primavera del 2023. Il terzogenito di Totò Riina, 47 anni, ha scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione ed è stato ammesso al regime di affidamento ai servizi sociali. Dopo la scarcerazione è stato tra il Veneto e l’Abruzzo; è stato ammesso al regime di affidamento ai servizi sociali, e ha svolto un percorso di reinserimento sociale con l’Associazione famiglie contro la droga, terminando gli studi e laureandosi.
Salvo Riina mancava da Corleone proprio dalla morte del padre nel 2017. In quell'occasione aveva ottenuto l’autorizzazione del giudice per rientrare nel suo paese per fare da padrino al figlio della più piccola delle sue sorelle. Nel frattempo ha anche scritto un libro: 'Riina family life', tradotto anche in inglese, in cui racconta la sua vita e quella della sua famiglia.
Tra gli aneddoti raccontati spicca quello sulla strage di Capaci: "La tv era accesa su Rai1, e il telegiornale in edizione straordinaria già andava avanti da un’ora. Non facemmo domande, ma ci limitammo a guardare nello schermo. Il viso di Giovanni Falcone veniva riproposto ogni minuto, alternato alle immagini rivoltanti di un’autostrada aperta in due... Un cratere fumante, pieno di rottami e di poliziotti indaffarati nelle ricerche... Pure mio padre Totò era a casa. Stava seduto nella sua poltrona davanti al televisore. Anche lui in silenzio. Non diceva una parola, ma non era agitato o particolarmente incuriosito da quelle immagini. Sul volto qualche ruga, appena accigliato, ascoltava pensando ad altro". Era stato proprio Riina a decidere quella strage, per eliminare il magistrato che aveva portato alla sbarra Cosa nostra fino a infliggere l’ergastolo a Riina e compari. (di Elvira Terranova)
- 14:59 - Mo: Idf attacca campo profughi nel sud di Gaza, 4 morti
Gaza, 16 ago. (Adnkronos) - Un attacco militare israeliano ha colpito il campo profughi di al-Mawasi, nel sud di Gaza, causando 4 morti, 3 dei quali sono minorenni. Lo riferisce al Jazeera, sottolineando che Israele aveva precedentemente designato al-Mawasi come “zona di sicurezza umanitaria”.
- 14:28 - Daily Crown: Harry contro Ia e social, 'gente agisce su base informazioni false'
Bogotà, 16 ago. (Adnkronos) - "Le persone agiscono sulla base di informazioni non vere". Lo ha detto il principe Harry, parlando a un summit sulla responsabilità digitale organizzato a Bogotà, durante il quale ha attaccato la disinformazione online. Il duca di Sussex ha avvertito che "ciò che accade online nel giro di pochi minuti si trasferisce sulle strade". L'intelligenza artificiale e i social media sono i principali imputati delle false informazioni, secondo il figlio di Carlo e di Diana, che, rivolgendosi agli esperti presenti al all'evento organizzato in parte dalla Archewell Foundation di Harry e Meghan, ha aggiunto che "in un mondo ideale, coloro che hanno posizioni influenti si assumerebbero maggiori responsabilità. Finché alle persone sarà permesso di diffondere bugie, insulti, molestie, la coesione sociale così come la conosciamo sarà completamente distrutta".
I Sussex sono in tour in Colombia su invito della vicepresidente Francia Márquez, che ai giornalisti ha rivelato di essersi "profondamente commossa" guardando la docuserie Netflix sulla vita di Harry e Meghan. "Mi ha motivato a dirle: 'questa è una donna che merita di visitare il nostro Paese e condividere la sua storia', e senza dubbio, la sua visita rafforzerà tante donne in tutto il mondo", ha detto la Márquez.
Nel corso del viaggio di 4 giorni in Colombia, alla coppia è stato assegnato un servizio di sicurezza completo. Misura che nel Regno Unito i Sussex non ricevono più da quando si sono dimessi dal ruolo di membri attivi del Regno nel 2020. Durante il tour, che sembra seguire il formato delle visite reali ufficiali, andranno a Cartagena e Cali, e parteciperanno al festival Petronio Álvarez, un evento che celebra la musica e la cultura afro-colombiana.
- 14:25 - Vaiolo scimmie, cos’è il virus Mpox che continua a mutare e come si diffonde
Roma, 16 ago. (Adnkronos Salute) - Identificato per la prima volta nel 1970 nei villaggi rurali delle zone delle foreste pluviali dell'Africa centrale e occidentale, quando invece il vaiolo era nelle fasi finali dell'eradicazione, il virus del vaiolo delle scimmie (mpox, precedentemente denominato monkeypox) continua a mutare. Un ceppo molto aggressivo dell’agente patogeno, la variante Clade I, ha acquisito infatti un’elevata capacità di trasmettersi da uomo a uomo attraverso i rapporti sessuali. Finora Clade I era rimasto (quasi) silente – spiega l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs sul suo sito - causando solo piccoli focolai in Africa centrale e, prima dell’anno scorso, non erano state segnalate infezioni trasmesse per via sessuale.
A partire dalla fine del 2023, si legge su Nature, un focolaio atipico è stato identificato in una regione martoriata dai conflitti della Repubblica democratica del Congo. Secondo uno degli ultimi rapporti resi pubblici, sarebbero circa 240 le infezioni sospette e 108 quelle confermate. Ma probabilmente il numero reale è molto più alto, perché nel Paese non esistono strutture per il tracciamento e le analisi sistematiche per poter stimare con precisione l’attuale diffusione del virus. Questo cluster di infezioni preoccupa i ricercatori perché quasi il 30% dei contagiati è avvenuto per via sessuale, suggerendo che il virus si sia adattato per trasmettersi più facilmente attraverso questa via di trasmissione. Ciò potrebbe portare a una diffusione molto rapida oltreconfine "anche perché - ha sottolineato Nicaise Ndembi, virologa presso i Centri Africani per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie – la Repubblica Democratica del Congo è circondata da altri 9 Paesi".
La preoccupazione – fanno notare dall’Istituto Mario Negri - sorge perché già a partire dal 13 maggio 2022 si era assistito a una epidemia di vaiolo delle scimmie in paesi non endemici, con molti focolai osservati in Europa e negli Stati Uniti. In qual caso, si trattava di un ceppo di mpox chiamato Clade II che era originato presumibilmente da ceppo circolante nell’Africa occidentale e che si ritiene abbia scatenato l’epidemia globale. A differenza della precedente variante, il nuovo ceppo Clade I ha una mortalità molto maggiore - circa il 10% delle persone infette non sopravvive all’infezione - ed è quindi più letale.
Il vaiolo delle scimmie è endemico - cioè stabilmente presente nella popolazione – negli Stati della foresta pluviale tropicale dell’Africa centrale e occidentale: Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Gana, Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone, e Sud Sudan.
La trasmissione interumana - si legge sul sito dell'Istituto superiore di sanità (Iss) - attraverso il contatto fisico stretto, compresa l'attività sessuale, è un fattore significativo nell'attuale epidemia. L’mpox può essere trasmesso a chiunque abbia uno stretto contatto con una persona infetta, indipendentemente dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Tuttavia, nell'epidemia in corso da maggio 2022 la maggior parte dei casi sono stati osservati tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm: men who have sex with men) e che hanno riferito rapporti sessuali recenti con uno o più partner. Sono state documentate anche altre vie di trasmissione, come quella attraverso la placenta, dalla madre al feto (che può portare al Mpox congenito) o durante e dopo la nascita attraverso un contatto diretto pelle a pelle tra madre e neonato.
Non è ancora chiaro se l’mpox possa essere trasmesso da una persona all'altra anche attraverso il sangue, lo sperma o altri fluidi corporei durante i rapporti sessuali. Tuttavia, in diversi studi il Dna virale è stato identificato nello sperma di soggetti infetti per settimane dopo l’acquisizione dell’infezione. La UK Health Security Agency e altre agenzie internazionali raccomandano come misura precauzionale alle persone guarite da una infezione da MPXV di continuare a utilizzare il preservativo per almeno otto settimane dopo l’infezione.
Una persona infetta - si legge sul sito dell'Iss - rimane contagiosa per tutta la durata della malattia sintomatica (a partire dalla comparsa dei sintomi prodromici fino alla caduta delle croste di tutte le lesioni e la formazione di nuova pelle), normalmente da 2 a 4 settimane. Non è noto se il virus possa essere diffuso da persone asintomatiche.
Possono essere consigliati al paziente antidolorifici o antipiretici per lenire la sintomatologia dell’infezione che può manifestarsi in forma più grave ed essere letale soprattutto in gruppi di popolazione particolarmente fragili come bambini, donne in gravidanza, persone immunodepresse. Le complicanze del vaiolo delle scimmie possono includere: febbre, intensa cefalea (generalizzata o frontale), linfoadenopatia (linfonodi ingrossati), mal di schiena, mialgia e intensa astenia (debolezza), vescicole, pustole, piccole croste che compaiono, soprattutto sul viso, e poi cadono.
La diagnosi differenziale include altre malattie con eruzione cutanea, come la varicella, le infezioni batteriche della pelle, la scabbia, la sifilide e le allergie associate ai farmaci. La linfoadenopatia durante la fase prodromica della malattia può essere una caratteristica clinica per distinguere Mpox dalla varicella o dal vaiolo. Di fronte a un caso sospetto di Mpox, è necessario raccogliere campioni biologici provenienti dalle lesioni cutanee e trasportarli in sicurezza in un laboratorio di riferimento.
Il vaccino contro il virus del vaiolo umano (Variola) ha dimostrato di fornire protezione anche contro il vaiolo delle scimmie. In Italia, la vaccinazione obbligatoria contro il vaiolo è stata interrotta nel 1977 e abrogata nel 1981 poiché la vaccinazione ha permesso di eradicare la malattia a livello mondiale. A partire dal 2022, la vaccinazione è stata reintrodotta esclusivamente per una serie di categorie a rischio. Come si legge in una circolare del Ministero della Salute datata 8 agosto 2022, le persone che possono usufruire della vaccinazione sono: soggetti che hanno avuto contatti non protetti con una persona infetta, persone esposte al virus in ambito professionale quale personale medico e di laboratorio, persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini con specifici criteri di rischio. La vaccinazione non è quindi da intendersi per la popolazione generale.
La vaccinazione - sottolineano dall'Istituto Mario Negri - permette di prevenire forme gravi della malattia, complicazioni letali, ma non si sa ancora se è in grado di impedire il contagio. Non è ancora chiaro, inoltre, se questo vaccino possa essere efficace anche contro il ceppo Clade I, ma finora i dati provenienti dagli studi in corso sono promettenti.