L’ex-esponente del Movimento 5 stelle in Emilia Romagna, oggi ristoratore, Giovanni Favia è stato denunciato da una donna per violenza sessuale, atti persecutori e lesioni personali. La 27enne, con cui Favia aveva una relazione da alcuni mesi, ha dichiarato agli inquirenti di esser stata costretta a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà mentre si trovava in condizioni di fragilità fisica, anche per l’effetto di alcolici. Sull’episodio e sulla sua dinamica sono in corso gli approfondimenti da parte dei carabinieri. A Favia è stata già perquisita l’abitazione, e sono stati sequestrati smartphone e computer. L’inchiesta, alle fasi iniziali, è coordinata dalla procura di Bologna.
Il Corriere di Bologna riporta alcuni stralci del verbale della denuncia. La donna, assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli, spiega di aver conosciuto Favia su Tinder, incontro dal quale è nata una relazione che lei stessa definisce “tossica” e che, dice, l’ha spinta anche a rivolgersi uno psicologo. L’episodio al centro dell’accusa risale a novembre. Dopo una serata passata con gli amici, racconta, decide di raggiungere Favia nel suo locale in piazza Maggiore, in quel momento ancora chiuso per i lavori, per poi spostarsi a casa. “Ero molto stanca, avevo bevuto molto”. La donna dice di essersi svegliata con il corpo dell’uomo sopra di lei e di aver subito un rapporto sessuale nonostante la sua resistenza e i suoi no. Alla denuncia sono stati allegati anche messaggi e sms ricevuti da lei nei giorni successivi. Materiale che sarà esaminato dai carabinieri, insieme ai tabulati telefonici e ai contenuti delle chat sequestrate.
Favia intanto si difende e in un post su Facebook parla di un tentativo di vendetta per una “relazione finita male” . L’imprenditore ha anche annunciato l’intenzione di controdenunciare per calunnia la sua accusatrice. “Attesa la delicatezza della vicenda unitamente al rispetto del segreto di indagine mi limito a dire che il mio assistito respinge con sdegno tutte le accuse che gli sono state rivolte ingiustamente da parte di una persona con la quale è intercorsa in passato una relazione affettiva e saprà dimostrare nella maniera più assoluta, nelle sedi competenti, la sua innocenza”, dice in una dichiarazione l’avvocato difensore Francesco Antonio Maisano. Non è la prima accusa di questo tipo per Favia. Nel 2018 infatti una ragazza dichiarò di essere stata costretta ad avere un rapporto contro la sua volontà mentre si trovava con lui in uno dei suoi locali, in quel momento chiuso al pubblico (e con gli ingressi sbarrati). La denuncia fu archiviata dalla procura di Bologna due anni dopo.
Ex-frontman ed enfant prodige del Movimento 5 stelle, oggi Favia gestisce diversi locali e ristoranti nel centro di Bologna. L’ultimo aperto si chiama “Piano piano” ed è stato inaugurato a fine novembre in uno degli angoli più prestigiosi della città, tra via d’Azeglio e piazza Maggiore. Nel 2010, con oltre 161mila voti, all’epoca un risultato eccezionale per il partito di Grillo, fu eletto consigliere regionale in Emilia Romagna. Organizzatore del primo V-Day, divenne ben presto il volto e la scommessa del Movimento in quegli anni ancora agli albori, capace di affiancare il lavoro in Regione alle piazze, dove apparve spesso sul palco accanto a Beppe Grillo. L’ascesa politica si interruppe bruscamente nel 2012, quando in un fuorionda trasmesso da Piazzapulita su La7 criticò duramente la gestione del M5s da parte dei fondatori, Grillo e Gianroberto Casaleggio. Frasi che ebbero un effetto dirompente e che scatenarono una battaglia mediatica tra il consigliere e i vertici, a colpi di interviste tv e dichiarazioni sui giornali e persino querele, terminata con l’espulsione di Favia dal Movimento, avvenuta alla fine dello stesso anno.