L'indice Rt è salito a 0,83. L'incidenza si assesta invece a 510 per 100mila abitanti rispetto a 433 dei sette giorni precedenti. In Umbria schizza a 993,4 casi. In lieve aumento casi rilevati con tracciamento contatti, in calo diagnosi con screening
Si inverte il trend di Sars-Cov-2 in Italia. Dopo settimane di calo, tornano a salire l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei casi, rileva il monitoraggio Iss-ministero della Salute. Rispetto a 0,75 della settimana 25 febbraio-3 marzo, tra il 4 e il 10 marzo l’indice Rt è salito a 0,83. L’incidenza si assesta invece a 510 per 100mila abitanti rispetto a 433 dei sette giorni precedenti. In lieve aumento casi rilevati con tracciamento contatti, in calo diagnosi con screening.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti – riferisce il report – è il 17% rispetto al 16% della scorsa settimana. In crescita anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% rispetto 35%), mentre diminuisce quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening, passata al 46 rispetto al 49 per cento. L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza – sottolinea il monitoraggio – non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.
Su base regionale, preoccupa la situazione dell’Umbria dove l’incidenza dei casi Covid è quasi doppia rispetto alla media nazionale: si registra infatti un valore di 993,4 casi per 100mila abitanti. Le altre Regioni che registrano le incidenze più elevate sono la Calabria con 780,7 e le Marche con un valore pari a 752 per 100mila abitanti. Segue la Provincia Autonoma di Bolzano con 723. Il monitoraggio conferma quindi quanto era già rilevabile dagli ultimi bollettini quotidiani, con un aumento delle diagnosi che da sei giorni ormai sono sistematicamente maggiori rispetto agli stessi giorni della settimana precedente.