Per il patriarca è stato l’Occidente ad armare l'Ucraina e a sobillarla contro Mosca, "Hanno cercato di rendere nemici popoli fraterni". Una dichiarazione che si allinea perfettamente a quelle di Putin dello scorso 3 marzo
A quattro giorni dalla parole con cui ha giustificato l’invasione della Ucraina da parte della Russia il capo della chiesa ortodossa, il Patriarca di Mosca Kirill aggiunge nuove pesantissime dichiarazioni sulle presunte ragioni di Vladimir Putin. Kirill sostiene che è in atto uno scontro tra Occidente e Russia e che l’Alleanza Atlantica ha sottovalutato le preoccupazioni di Mosca. “Negli anni ’90 alla Russia era stato promesso che la sua sicurezza e dignità sarebbero state rispettate“, scrive in risposta al Consiglio Mondiale delle Chiese, ma “anno dopo anno, mese dopo mese, gli Stati membri della Nato hanno rafforzato la loro presenza militare”.
Per il patriarca è stato l’Occidente ad armare l’Ucraina e a sobillarla contro Mosca, “Hanno cercato di rendere nemici popoli fraterni“. Una dichiarazione che si allinea perfettamente a quelle di Putin dello scorso 3 marzo quando il presidente in un messaggio trasmesso in diretta televisiva aveva detto che “non rinuncerà mai alla convinzione che i russi e gli ucraini sono un solo popolo. Kirill sostiene anche che “la russofobia si sta diffondendo nel mondo occidentale a un ritmo senza precedenti”.
Gli strali di Kirill sono stati rivolti anche contro il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo perché, riconoscendo l’autecefala Chiesa ortodossa di Kiev “ha creato lo scisma ecclesiastico” e “ha messo a dura prova la Chiesa ortodossa ucraina”. Il Vaticano prosegue invece la sua opera su vari fronti per essere strumento di dialogo. Da una parte il cardinale Elemosiniere, Konrad Krajewski, continua la sua missione in Ucraina. Parlando ai fedeli di Leopoli ha assicurato: “Il Santo Padre è presente in Ucraina. Sebbene sia in Vaticano, sta soffrendo con voi. Il Papa sta sperimentando la via della Croce che voi in Ucraina state percorrendo”. Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha invece convocato tutti gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede per una messa in cui si pregherà per la pace, mercoledì 16 marzo a San Pietro.