Lo yacht, in rimessaggio al Porto di Trieste, ha un valore di circa 530 milioni di euro. Era da gennaio all’Arsenale di Trieste per lavori di manutenzione
Un altro oligarca colpito da un sequestro in Italia. L’imbarcazione “Sy A” riconducibile al magnate russo già listato Andrey Igorevich Melnichenko, è stata sottoposta a congelamento, ai sensi del D. Lgs. n. 109/2007, dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Lo yacht, in rimessaggio al Porto di Trieste, ha un valore di circa 530 milioni di euro. Lo yacht a vela da 143 metri di proprietà del magnate era da gennaio all’Arsenale di Trieste per lavori di manutenzione. L’imbarcazione, varata nel 2015, è fra le più costose mai realizzate e batte bandiera delle Bermuda. Infatti, ufficialmente è registrata presso una società del territorio d’oltremare britannico, ma la sua proprietà è riconducibile a Melnichenko. L’imprenditore ha fondato la Siberian Coal Energy Company (SUEK) e detiene la proprietà del gruppo EuroChem, che produce fertilizzanti. Secondo le autorità europee Melnichenko appartiene alla cerchia più influente di imprenditori russi. La lista Ue cita anche un fatto specifico avvenuto appena dopo l’inizio dell’invasione armata dell’Ucraina.
“Il 24 febbraio 2022, infatti, all’indomani delle fasi iniziali dell’aggressione russa contro l’Ucraina, Melnichenko ha incontrato, insieme a 36 imprenditori, il presidente Vladimir Putin e altri membri del governo russo per discutere dell’impatto della linea d’azione alla luce delle sanzioni occidentali. Il fatto di essere stato invitato a partecipare alla riunione indica che fa parte della cerchia più ristretta del presidente Vladimir Putin e che sostiene o realizza azioni o politiche che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Indica inoltre che è uno degli imprenditori di spicco che operano in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo della Russia, responsabile dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina”. Nei giorni scorsi in Italia sono stati sequestrati beni per oltre 140 milioni: a ville e imbarcazioni la Guardia di finanza ha posto i sigilli in tutta Italia. Ma nella cerchia ristretta cominciano i primi dissensi.