Dopo la pandemia (non ancora conclusa) ecco la guerra in Ucraina. I lettori più attenti si saranno accorti che appena accade una disgrazia nel mondo, qualcuno provvede a diffondere le profezie di una certa Baba Vanga, una chiaroveggente analfabeta bulgara, che ha perso la vista durante un tornado con fulmini a 12 anni e morta nel 1996. Si tramanda che, da quel momento, ebbe solo una visione: la montagna di sfighe che avrebbero colpito il mondo. La Vanga, purtroppo, prima di lasciarci, ha dettato previsioni fino al 5079, scrupolosamente raccolte dai suoi misteriosi discepoli. E’ da una decina d’anni che mi chiedo chi sia davvero e se è realmente esistita. Finalmente, forse, ho capito.
La strategia dei suoi seguaci è semplice. Appena succede qualcosa di brutto, spargono la notizia che lei l’aveva detto. Già all’abbattimento delle Torri Gemelle fecero girare (dopo) la sibillina frase “Orrore! Orrore! La fratellanza americana cadrà dopo essere stata attaccata dagli uccelli d’acciaio!…” Sembra che avesse predetto anche lo tsunami del 2004 (sempre dopo l’accaduto). Se ne parlava già allora come della Nostradamus dei Balcani, con il grande rispetto e la paura che abbiamo noi tutti quando siamo davanti a chi ci fa i tarocchi. Così Vanga – cioè, i suoi colpevoli complici – ha perseverato.
Ha predetto che ci sarebbe stato il primo presidente americano di colore, ma che sarebbe stato l’ultimo della storia. La Brexit! Il trionfo dell’Isis, che prenderà possesso dell’Europa, farà diventare Roma capitale islamica del mondo nel 2043 e per questo sarà bombardata dagli Usa con un’arma climatica (l’aerosol delle scie chimiche?). Già così direi che abbiamo in mano tutti gli indizi per premiare Baba Vanga come la più grande cazzara di tutti i tempi. Però inaspettatamente nessuno la riconosce come tale e gli articoli su di lei tornano a essere virali sui siti d’informazione. Articoli firmati da giornalisti sconosciuti o siglati semplicemente “Redazione”.
Così, in questi giorni, ecco apparire una profezia del 1979, anno in cui Baba Vanga avrebbe pronunciato questa frase: “Tutto si scioglierà come ghiaccio. Solo uno rimarrà intatto: Vladimir. La gloria di Vladimir, la gloria della Russia. Nessuno potrà fermare la Russia!” Immagino che Matteo Salvini avesse deciso di mettersi la maglietta di Putin perché aveva letto le profezie della chiaroveggente, ma, purtroppo per lui, Vanga si è dimenticata di avvertire che avrebbe anche incontrato un sindaco polacco.
Oltre a questo trionfo putiniano, la temibile vecchietta avrebbe pronosticato per il 2022, un nuovo virus dalla Siberia, alluvioni in Asia e Australia, periodi di siccità in tutto il mondo con carenza di acqua potabile e contaminazione dei fiumi. Per finire in allegria ha previsto anche ostilità degli alieni verso la Terra. Non attaccherebbero direttamente ma ci scaglierebbero contro l’asteroide Oumuamua (chi è che inventa i nomi degli asteroidi?). Questa è quasi credibile perché è sicuro che gli alieni, piuttosto che atterrare in un pianeta iellato come il nostro, preferiscono fermarsi su Saturno, pianeta noto per essere più pericoloso del peggiore bar di Caracas. Me lo vedo l’alieno che passa sopra la Terra: invece di atterrare si tocca gli zebedei, per ottenere un effetto apotropaico, come noi quando leggiamo le previsioni di Baba Vanga.
Sono quasi riuscito a convincermi che Baba Vanga non è credibile, quando comincio a ricevere strane telefonate. Mio cognato mi invita al lago: “Qui in caso di guerra possiamo coltivare in autonomia pomodori e cetrioli. Siamo al sicuro”. Mia cugina in Toscana mi esorta a scappare dalla città e rifugiarmi sui monti della Lunigiana dove non prende neanche il 5G. “Lì nessuno ti può far fuori”. Una vicina di casa, sibillina: “Son cazzi…”
C’è un clima ansiogeno generale che mi fa sospettare che i lettori delle profezie di Baba Vanga siano più di quanti io posso immaginare. Poi mi vengono in mente tutte le serie distopiche americane viste in questi anni, tutta la narrativa impilata sul comodino, impregnata di infelicità e grondante ogni tipo di sfiga ed ecco che mi arriva l’intuizione. Baba Vanga esiste e so chi è. Sono io! Anzi siamo noi! Proiettiamo le nostre malefiche profezie di sventura fuori di noi, lagnandoci di tutto, cerchiamo di farle accadere e purtroppo spesso ci riusciamo.
Tanti ricorderanno la famosa frase di Giorgio Gaber su Silvio: ”Io non temo Berlusconi in sé, ma il Berlusconi che c’è in me”. Ecco: “Io non temo Baba Vanga in sé ma la Baba Vanga che c’è in me”.