“Per 5 settimane consecutive abbiamo assistito a una riduzione del numero dei nuovi casi settimanali. Ora ci sono lievissimi incrementi, ovvero l’1,5% in più. È significativo il fatto che la discesa dei casi si sia arrestata e soprattutto che ci sia un incremento dei casi in 12 Regioni e in ben 49 province. Non si tratta quindi di un fatto isolato ma è il segno di un’aumentata circolazione virale“. Così, a Cusano Tv Italia, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commenta il quadro epidemiologico attuale in Italia, puntualizzando: “Elementi di grande preoccupazione sembra che non ce ne siano. È ancora troppo presto per capire se si tratta di un rimbalzo nella curva dei contagi o di un’onda successiva. Occorreranno 7-10 giorni per capirne di più“.
Cartabellotta però avverte: “Va tenuta d’occhio la curva e, ancora più importante, è indispensabile indossare le mascherine al chiuso perché sappiamo che è l’aerosol è la principale modalità di contagio. Le cause di questi aumenti di contagi sono diverse: il rilassamento della popolazione, la diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2 – conclude – la primavera che tarda ad arrivare e che costringe a stare al chiuso per via del freddo, il declino della protezione vaccinale, anche dopo il booster, nei confronti dell’infezione dopo qualche mese. Quindi, come ho già detto altre volte, oggi con questa elevata circolazione virale pensare di eliminare le mascherine al chiuso sarebbe una follia”.