Musica

FQ New Generation, la nostra rubrica sulla nuova musica da tenere d’occhio: Bresh, Nashley, Mandark

La Generazione Z (e non solo) esprime la propria musica anche attraverso altri canali tradizionali: da TikTok a Instagram, passando per la gavetta tradizionale fatta di tante prove, canzoni nel cassetto, senza fretta né ansia da prestazione. Un sogno? No, il vento sta cambiando

di Andrea Conti

BRESH, LA RAFFINATA ELEGANZA DELLA SCUOLA GENOVESE
Bresh, nome d’arte di Andrea Brasi, classe 1996 è nato a Genova. Le sue origini hanno segnato l’album “Oro Blu” (la denominazione con cui è definita l’acqua quotata in borsa, ndr) che ha una scrittura elegante, raffinata e che per certi versi ricorda la vena poetica di Fabrizio De André. Bresh nel suo secondo disco e con le sue dodici canzoni inedite si pone come uno dei cantautori più interessanti del nuovo panorama musicale. Provate ad ascoltare l’intensa “Svuotatasche” o provate a farci cullare dal ritornello dell’ultimo singolo “Andrea”. “Svuotatasche è la consapevolezza che in certi momenti è meglio fare un passo indietro per riuscire a trovare i propri punti cardine per ripartire dalle fondamenta. Così come tutte le altre mie canzoni hanno un messaggio di sottofondo: andare all’essenziale”, ci ha raccontato Bresh. C’è tanto anche dei valori familiari nei brani dell’artista, il padre è portuale da 30 anni e gli ha insegnato la normalitàche però non è un concetto passivo – continua Bresh – Mio padre ha trasmesso il valore del guadagnarsi le cose con tanto sacrifici. Infatti ho fatto tantissimi lavori in passato, oggi sono più tranquillo economicamente, ma è importante preservare l’umiltà e rimanere coi piedi per terra. Le cose importanti sono molto diverse da ciò che oggi si ritene siano importante come l’immagine o il denaro” Giudizio: nuovi poeti genovesi crescono – Voto: 9

NASHLEY, IL MITO DELLA RINASCITA PER RACCONTARSI
Nashley, all’anagrafe Nashley Rodeghiero, classe 2000, si conferma uno dei rapper più interessanti della scena del nostro Paese. “Osiride” è un album ricco di feat. con Anna Tatangelo, Jake La Furia, Fasma e Tancredi ma soprattutto rappresenta una tappa di rinascita. “Osiride al momento rappresenta il disco migliore che ho fatto, quello a cui sono più affezionato perché rispecchia a tutti gli effetti il mio cambiamento artistico. – ci ha spiegato l’artista – Mi riallaccio al mito egizio perché la storia di Osiride tratta molto il tema della rinascita, ci sono vari finali alternativi, ma quello che mi ha colpito di più è quello in cui Osiride muore per rinascere in un fiore, quindi in qualcosa di più bello anche visivamente, per questo ho voluto dargli questo contesto”. Un disco prodotto in maniera impeccabile frutto di un lungo percorso: “A livello psicologico mi sono dovuto immedesimare nel nuovo artista che mi sento di essere al momento, mentre sotto il punto di vista fisico intendo come produzioni perché abbiamo lavorato tanto con gli strumenti, con produttori di alto livello e musicisti, quindi è stato un lungo percorso molto produttivo”. Da segnalare tra i brani più interessanti singolo “Senza Vertigini” con Fasma e “Amsterdam”. Giudizio: Rinascita psicologica e fisica – Voto 7/8

MANDARK, L’URGENZA DI COMUNICARE UMANITÀ
Mandark, il vero nome è Mattia Cesarini, classe 2002 è il nuovo “acquisto” di Carosello Records. “Umano” è il singolo, prodotto da Wepro, che fa da apripista ad un nuovo percorso artistico. Un brano di forte impatto che rimanda a certe sonorità dei primi Coldplay e dei Radiohead. “Umano, secondo me e lo dico con tutta l’umiltà del mondo, è un prodotto che in Italia mancava e sono orgoglioso di averlo portato io. Questo pezzo parla di una relazione tossica, della sua fine. Una storia pazzesca che a raccontarla non ci crederebbe nessuno. Sono stato sette mesi nel limbo e poi mi sono ripreso, Parlo di accettazione. Accettare che un equilibrio si rompa, che un amore finisca e non torni più”, ci ha spiegato Mandark. Il giovane artista ha vissuto col nonno e fino a 16 anni non ha nemmeno potuto ascoltare i vinili del padre scomparso perché custoditi gelosamente. Poi è arrivata la trap “ma anche il pop, il rock e il blues. Ascolto e assorbo il più possibile”. In cantiere ci sono già 7 pezzi pronti ma per Sanremo c’è tempo: “Devo e voglio arrivare su quel palco preparato ed è per questo che studio canto, mi preparo al live e curo tutto nei minimi dettagli”. Una piccola curiosità: Mandark è anche un modello e ha fatto parte della nuova campagna Richmond. Giudizio: determinazione e riscatto – Voto: 8

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