“È assolutamente giusto che l’Occidente dica no a un coinvolgimento diretto nella guerra tra Russia e Ucraina. Bisogna sicuramente fare tutto il possibile per aiutare l’Ucraina, come ad esempio le sanzioni alla Russia, ma non bisogna intervenire, né inviare armi, perché altrimenti si rischia la terza guerra mondiale. E credo che nessuno di noi voglia mai più vedere una cosa del genere. In nome della vita umana bisogna trovare un compromesso“. Sono le parole pronunciate a “Otto e mezzo” (La7) da Edith Bruck, scrittrice ungherese naturalizzata italiana, sopravvissuta a 14 anni a sei lager nazisti.
La poetessa ebrea novantenne, che nel campo di sterminio di Auschwitz perse la mamma, aggiunge: “Io ho vissuto quell’orrore e non basta una vita per raccontarlo. Ancora oggi vivo quel dramma, perché quella guerra ha lasciato una ferita inguaribile, come tutte le guerre. Putin non smetterà con questa follia. Il problema è che più si perde, più si va avanti a uccidere. Ricordo che la Germania nazifascista, pur avendo perso la guerra, continuò un massacro infinito fino all’ultimo giorno, l’8 maggio 1945. Quindi, bisogna in qualche modo cedere da una parte e cedere dall’altra e risparmiare vite umane, che sono la cosa più preziosa che abbiamo. Null’altro”.
Edith Bruck respinge categoricamente il paragone tra nazifascismo tedesco e invasione russa in Ucraina, dissentendo dal direttore di Libero Alessandro Sallusti: “Sono due cose assolutamente diverse. È un errore gravissimo paragonare il nazifascismo con l’invasione russa in Ucraina. Allo stesso modo, è sbagliato trovare analogie tra la resistenza degli ucraini e la resistenza dei partigiani. Gli ucraini sono un popolo libero – conclude – che giustamente lotta per la propria terra, per la propria libertà, per la propria vita contro l’invasore. Ma non è che tutti gli ucraini sono partigiani. I partigiani certamente hanno lottato per la libertà, ma non è che c’erano migliaia di partigiani per cui si sono salvati milioni di ebrei dalla deportazione. Gli ucraini sono militari che difendono la loro democrazia con le armi. Per caso gli ebrei erano armati?“.