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Guerra Russia Ucraina, l’altra emergenza: i pazienti psichiatrici. I medici: “Condizioni terribili e scorte di cibo e farmaci limitate”

In tutto il paese ci sono centinaia di pazienti che non possono essere dimessi perché hanno bisogno di cure a tempo pieno, molti dei quali “gravemente disabili” che è molto difficile trasferire nei rifugi antiaerei.

Centinaia di persone, tra staff e pazienti, sono costretti a vivere in ospedali psichiatrici in Ucraina poiché sono rimasti senza casa per colpa della guerra in corso. È una situazione “inquietante”, così come l’hanno definita Yurij Zakal, vicepresidente dell’Ukrainian Association of Psychiatrists, e lo psichiatra Serhiy Mykhnyak. Inoltre, i medici hanno avvertito che tra un mese circa potrebbero rimanere senza farmaci, di cui quindi ci sarebbe un “assoluto” bisogno in tutti gli ospedali per evitare conseguenze gravi soprattutto nei pazienti in condizioni acute. Lo scorse 5 marzo Le forze russe hanno sequestrato un ospedale psichiatrico dove risiedono 670 persone a Borodyanka, a circa 60 chilometri da Kiev (nella foto le immagini da satellite dei danni alle abitazioni civili, ndr).

Le storie riportate dai medici raccontano di pazienti con problemi di salute mentale che vivono in “condizioni terribili” con una “scorta di cibo limitata”. I medici hanno riferito in particolare che in un ospedale ci sono una “cinquanta pazienti senzatetto e circa un centinaio di dipendenti che vivono nell’ospedale, perché non hanno un posto dove tornare”. E, oltre a lamentare la carenza di farmaci, hanno riferito che in tutta l’Ucraina ci sono centinaia di pazienti che non possono essere dimessi perché hanno bisogno di cure a tempo pieno, molti dei quali “gravemente disabili” che è molto difficile trasferire nei rifugi antiaerei.

Dal racconto che ci arriva dai sanitari in Ucraina sembra che ogni giorno vengano ricoverati nelle strutture psichiatriche circa 30-40 pazienti, inclusi alcuni ufficiali militari che soffrono di malattie mentali. “Ci aspettiamo che ci saranno più casi perché abbiamo una crescita dei nostri pazienti che provengono da altri distretti del Paese”, hanno raccontato i medici.

Dmytro Martsenkovskyi, uno psichiatra con sede a Kiev, ha detto al The Independent che l’assistenza psichiatrica ucraina era molto centralizzata e si svolgeva essenzialmente negli ospedali con sede in città, che però sono stati bombardati. Molti pazienti che ricevevano cure ambulatoriali ora non possono raggiungere questi ospedali per avere i loro farmaci. Per Martsekovskyi “i più vulnerabili al momento sono ovviamente i bambini con disturbi del neurosviluppo come l’ADHD e l’autismo. Perché prima stavano ricevendo farmaci che non erano ufficialmente presenti sul mercato. Quindi, nella maggior parte dei casi, i loro genitori prendevano questi farmaci dall’estero e, ovviamente, al momento è impossibile”.

Lo stesso psichiatra di Kiev ha anche affermato che i pazienti con malattie acute non sono in grado di raggiungere gli ospedali a causa della pericolosa e scarsa possibilità di muoversi all’interno delle città e dal fatto che le ambulanze devono concentrarsi sulle emergenze di salute fisica. Lo psichiatra, specializzato in salute mentale dei bambini, ha affermato che manca persino l’accesso al supporto psichiatrico all’interno degli ospedali poiché il personale non può raggiungere il proprio posto di lavoro.

Parlando con il The Independent, il direttore della Salute della Federazione Internazionale Emanuele Capobianco ha affermato che gli attacchi alle strutture sanitarie sono una “grave violazione del diritto internazionale” e che la loro protezione deve essere una priorità per tutte le parti. Capobianco ha detto che le organizzazioni umanitarie “non possono fermare le bombe”, ma che sono “là fuori per gli altri” per garantire “un accesso sicuro ai servizi sanitari” di cui “c’è un urgente bisogno”.

Il direttore dell’Oms ha affermato che la fornitura di servizi sanitari in Ucraina si sta spostando dagli ospedali ai “luoghi sotterranei” e che al momento c’erano circa 60 strutture sanitarie che “non funzionano”. E ha concluso: “Sappiamo ci sono un certo numero di pazienti anziani fragili che non hanno possibilità di muoversi e [che sono] in una condizione non adeguata, in cui la trasmissione di malattie è ovviamente intensificata, che può includere il Covid da una parte, ma può includere anche altre malattie come la tubercolosi o il morbillo, malattie prevenibili con il vaccino”.

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