La donna incinta che era stata fotografata mentre veniva evacuata dall’ospedale pediatrico bombardato dai russi nella città ucraina di Mariupol è morta insieme al suo bambino. Lo riferiscono i media internazionali. Era stata trasportata d’urgenza in un altro ospedale dopo l’attacco la scorsa settimana ed era stata fotografata, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato. I medici avevano tentato di salvarle la vita ma aveva il bacino schiacciato. I dottori hanno fatto nascere il bambino tramite taglio cesareo ma non mostrava segni di vita, ha spiegato il chirurgo Timur Marin. Si è poi cercato di salvare la madre, ma anche lei è deceduta.
Non si tratta di Marianna Podgurskaya, blogger e influencer, fotografata in pigiama con una ferita alla testa, mentre lasciava l’ospedale camminando e che ha partorito una bambina tre giorni fa. In questo caso mamma e bimba, secondo quanto riferito nei giorni scorsi, stanno bene. Alcune immagini dell’evacuazione dell’ospedale erano state usata dai media e dai funzionari russi per affermare che il bombardamento fosse “una messa in scena” con “attori come protagonisti”. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva anche detto che l’ospedale era usato come base dal battaglione Azov e che al suo interno non ci fossero pazienti. Tutte notizie prive di fondamento. A oggi è salito a 2.500 il numero delle persone che hanno perso la vita a Mariupol, città portuale nel sud dell’Ucraina assediata e bombardata dalle truppe russe, dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio. Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha spiegato che i dati sono stati forniti dall’amministrazione comunale. Arestovych ha poi accusato la Russia di impedire l’arrivo degli aiuti umanitari in città.
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Guerra Russia-Ucraina, morta insieme al suo bambino la donna incinta fotografata durante l’evacuazione dell’ospedale di Mariupol
Aveva il bacino schiacciato. I dottori hanno fatto nascere il bambino tramite taglio cesareo ma non mostrava segni di vita, ha spiegato il chirurgo Timur Marin. Si è poi cercato di salvare la madre, ma anche lei è deceduta
La donna incinta che era stata fotografata mentre veniva evacuata dall’ospedale pediatrico bombardato dai russi nella città ucraina di Mariupol è morta insieme al suo bambino. Lo riferiscono i media internazionali. Era stata trasportata d’urgenza in un altro ospedale dopo l’attacco la scorsa settimana ed era stata fotografata, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato. I medici avevano tentato di salvarle la vita ma aveva il bacino schiacciato. I dottori hanno fatto nascere il bambino tramite taglio cesareo ma non mostrava segni di vita, ha spiegato il chirurgo Timur Marin. Si è poi cercato di salvare la madre, ma anche lei è deceduta.
Non si tratta di Marianna Podgurskaya, blogger e influencer, fotografata in pigiama con una ferita alla testa, mentre lasciava l’ospedale camminando e che ha partorito una bambina tre giorni fa. In questo caso mamma e bimba, secondo quanto riferito nei giorni scorsi, stanno bene. Alcune immagini dell’evacuazione dell’ospedale erano state usata dai media e dai funzionari russi per affermare che il bombardamento fosse “una messa in scena” con “attori come protagonisti”. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva anche detto che l’ospedale era usato come base dal battaglione Azov e che al suo interno non ci fossero pazienti. Tutte notizie prive di fondamento. A oggi è salito a 2.500 il numero delle persone che hanno perso la vita a Mariupol, città portuale nel sud dell’Ucraina assediata e bombardata dalle truppe russe, dall’inizio della guerra lo scorso 24 febbraio. Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha spiegato che i dati sono stati forniti dall’amministrazione comunale. Arestovych ha poi accusato la Russia di impedire l’arrivo degli aiuti umanitari in città.
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Roma, 8 gen. (Adnkronos) - Con 146 voti a favore l'Aula del Senato ha approvato il ddl di ratifica dell'accordo di cooperazione con la Costa D'avorio su migrazione e sicurezza, nel testo illustrato dal senatore del Pd, Alessandro Alfieri.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Finalmente è arrivata la notizia che tutti aspettavamo: Cecilia Sala torna a casa! Grazie a chi si è speso per rendere possibile questo risultato che ci rende felici dopo lunghi giorni di angoscia. Un abbraccio forte a lei e alla sua famiglia". Così Anna Ascani, deputata Pd e vicepresidente della Camera.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Il rientro di Cecilia Sala in Italia è una bellissima notizia ed è il risultato di un grande lavoro diplomatico di Giorgia Meloni. Il governo ha saputo risolvere positivamente ed in tempi rapidi una situazione che rischiava di complicarsi anche a causa delle grandi tensioni internazionali di questo periodo. E’ un riconoscimento importante anche per l’Italia, per il ruolo sempre più centrale che occupa nello scacchiere geopolitico". Lo afferma il presidente di Noi moderati, Maurizio Lupi.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Felicissimi per il ritorno a casa della giornalista italiana. A nome del gruppo Avs del Senato ringrazio quanti in questi giorni hanno lavorato per la liberazione di Cecilia Sala. In queste giornate di grande tensione tutti hanno operato con grande senso di responsabilità e in una condizione di massimo riserbo per riportare la nostra connazionale all’affetto dei suoi cari. Un ringraziamento sentito all’intelligence e alla diplomazia per il risultato ottenuto". Così il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto, intervenendo in Aula a Palazzo Madama.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Il Senato ha applaudito tutto in piedi la notizia della liberazione di Cecilia Sala. Un grande, collettivo, profondo, sospiro di sollievo". Lo scrive sui social Ivan Scalfarotto di Iv.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Esprimiamo la più profonda soddisfazione nell'apprendere del ritorno in patria da Teheran della nostra connazionale Cecilia Sala. Sincera felicità per la famiglia della giornalista italiana e per tutti i suoi affetti più cari che speravano in una risoluzione rapida del caso. Un ringraziamento speciale va a tutti coloro si sono adoperati per questo atteso rientro, dimostrando un fondamentale lavoro a livello di intelligence e di diplomazia. Il grazie più grande va al presidente Meloni che conferma massima credibilità a livello internazionale, mettendo al primo posto la sicurezza dei propri cittadini". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Galeazzo Bignami.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Voglio esprimere a nome del gruppo del Pd la soddisfazione per la liberazione di Cecilia Sala, la vicinanza e la gioia accanto ai familiari della giornalista, ai colleghi del Foglio e di Chora. Un sentito ringraziamento va all’Intelligence, a partire dal generale Caravelli direttore dell’Aise, alla nostra diplomazia, all’ambasciatrice Paola Amadei e alla presidente del Consiglio Meloni. Quando l’Italia si muove insieme, noi siamo orgogliosi come Paese e non abbiamo il minimo dubbio nel ringraziare e riconoscere i meriti di chi ci ha lavorato. Oggi dobbiamo sentirci tutti soddisfatti e orgogliosi, l’Italia scrive una bella pagina di politica e riporta a casa una delle sue migliori giornaliste”. Lo ha detto in Aula il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd nella Commissione Esteri e membro della segreteria nazionale dem.