Non sono "volontari" bensì si sono iscritti dietro promesse di ricevere "un salario e privilegi", sostiene l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria precisando che nessuno degli aspiranti combattenti ha ancora messo piede in territorio russo
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, tre giorni fa aveva annunciato il reclutamento di 16mila volontari mediorientali, la maggior parte siriani presumibilmente sostenitori dell’alleato Bashar al-Assad, ma oggi l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria alza il numero di coloro pronti ad arruolarsi tra le fila russe nel conflitto in Ucraina a ben 40mila. Le fonti locali delle quali si avvale la ong precisano che nessuno degli aspiranti combattenti, ai quali è stato promesso un compenso, ha ancora messo piede in territorio russo, ma il numero di coloro disposti a battersi al fianco dei soldati di Vladimir Putin cresce ogni giorno che passa, aumentando il serbatoio di forze da impiegare nel teatro ucraino.
“Finora si sono iscritti alle liste di arruolamento più di 40mila combattenti”, sostengono dall’Osservatorio sostenendo che questi non sono “volontari” bensì si sono iscritti dietro promesse di ricevere “un salario e privilegi”. Gli osservatori precisano che l’arruolamento è in corso a Damasco e ad Aleppo tramite varie strutture governative siriane da anni cooptate dal sistema militare russo in Siria. Tra queste entità di mediazione l’Osservatorio cita il partito Baath, al potere in Siria da mezzo secolo e che ha una fitta rete di rappresentanti nel martoriato Paese mediorientale, le organizzazioni armate palestinesi filo-Damasco presenti nei campi di Yarmuk e di Nayrab, rispettivamente nella capitale siriana e nella metropoli di Aleppo, e il Battaglione 25, costituito anni fa con finanziamenti russi in Siria.