Anche i ricchi (russi) piangono. Roman Abramovich è finito di nuovo sulle prime pagine dei giornali inglesi, con tutto il corollario di foto sui tabloid con la faccia triste e corrucciata, per l’ennesima tegola dovuta alle sanzioni inglesi contro gli oligarchi russi. La sua enorme e ricca villa di Kensington Palace, a Londra, è al centro di un cavillo burocratico mica da ridere. Abramovich ha comprato la villa da 15 stanze, a poca distanza dalle reali camere del principe William, molti anni fa sborsando 140 milioni di dollari. Il terreno però rimane di proprietà dalla Corona britannica. Quindi fino a qualche settimana fa l’affitto mensile (l’accordo era per 125 anni di affitto) era di 13mila dollari l’anno a crescere negli anni fino a 208mila dollari. L’ex patron del Chelsea comunque conterebbe su un patrimonio di oltre 12 miliardi di dollari, ma, appunto da qualche giorno carte di credito e assegni per il paperone russo sono bloccati. Che fare quindi? Nulla, a quanto riferisce il Wall Street Journal. Perché le norme recentissime del governo inglese specificatamente contro gli oligarchi impediscono a chiunque di ricevere alcuna sterlina da loro, nemmeno la Corona. WSJ ha comunque contattato gli avvocati del Crown Estate, fondo che gestisce i terreno reali, ma la risposta è stata un no comment. Sempre il WSJ ipotizza che se il debito dovesse accumularsi il Crown Estate potrebbe fare causa ad Abramovich e ottenere la confisca del bene, anche se la traslazione appare, appunto, complessa in quanto nessuno può ricevere soldi dagli oligarchi.
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