Fitch declassa i rating a lungo termine di 31 banche russe a “CC” da “B”, un livello molto più vicino all’insolvenza. Lo rende noto l’agenzia russa Tass. Le 31 banche russe sono anche state rimosse dalla Rating Watch list con outlook (previsione, ndr) negativo. Anche i rating di default a breve termine sono stati declassati a “C” da “B” e rimossi da Rating Watch con outlook negativo. Tra gli istituti coinvolti Raiffeisenbank (di proprietà dell’omonima banca austriaca), MKB, Gazprombank, Alfa-Bank, Sberbank, Tinkoff Bank. Ieri la stessa agenzia Fitch aveva declassato i rating di sette società russe da “B ” a “C” , livello che segnala “default imminente” . Si tratta Avtodor, JSC Russian Post, Russia Housing and Urban Development Corporation JSC (DOM.RF), JSC Rusnano, JSC Russian Railways (RZD), JSC Federal Passenger Company (FPC) e OJSC Svyazinvestneftekhim (SINEK). La mossa fa seguito al declassamento del rating sovrano della Russia a “C” annunciato lo scorso 8 marzo.

Domani è un giorno importante per verificare la volontà e la capacità di Mosca di rispettare i suoi impegni creditori. Sono infatti in pagamento cedole per 117 milioni di dollari (103 milioni di euro) su bond russi denominati nella valuta statunitense. Fitch ha affermato che se il pagamento dovesse avvenire in rubli scatterebbe l’iter che porta al default che prevede un “periodo di grazia” di 30 giorni. Mosca continua ad incassare circa 800 milioni di euro al giorno grazie ai pagamenti dall’Europa di gas, petrolio e carbone.

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