Il dovuto potrà essere versato entro il 30 aprile 2022 se in scadenza nell’anno 2020, entro il 31 luglio 2022 se in scadenza nel 2021 ed entro il 30 novembre 2022 se in scadenza nel 2022
Si riaprono i termini per pagare le rate scadute di rottamazione ter e saldo e stralcio. Con un emendamento al decreto Sostegni ter approvato in nottata le rate potranno essere versate entro il 30 aprile 2022 se in scadenza nell’anno 2020, entro il 31 luglio 2022 se in scadenza nel 2021 ed entro il 30 novembre 2022 se in scadenza nel 2022. Il Tesoro, rispondendo a un’interrogazione M5s, aveva rivelato che a metà dicembre 2021, la scadenza precedente, il 43% di contribuenti che aveva aderito alle definizioni agevolate non aveva saldato le rate successive con un buco di 2,4 miliardi.
La settimana scorsa la Consulta ha esortato a mettere la parola fine alla politica delle rottamazioni non appena sarà finita l’emergenza legata all’accumulo di crediti di difficile esigibilità. La sentenza 66 precisa che, “una volta venute meno le ragioni che in passato hanno portato a gravi accumuli di crediti di difficile esigibilità”, nell’ambito di operatività del prossimo e nuovo contesto di riforma del sistema della riscossione pubblica “dovranno essere evitati interventi di ‘rottamazione’ o ‘stralcio’ contrari al valore costituzionale del dovere tributario e tali da recare pregiudizio al sistema dei diritti civili e sociali tutelati dalla Costituzione (sentenza n. 288 del 2019)”. Nella stessa pronuncia sono state dichiarate inammissibili le questioni sull’articolo 4 del decreto legge 23 ottobre 2018 n. 119 che introduce l’automatico annullamento dei debiti di importo residuo fino a mille euro “anche agli effetti dei rapporti pendenti tra enti territoriali e società private “scorporate””. Dunque il verdetto oltre al monito per il futuro, contiene un ultimo via libera alla automatica rottamazione di debiti – per tributi locali evasi – fino a mille euro.