Va riscritto il Pnrr inserendo le spese militari? ”Il Piano nazionale di ripresa e resilienza va attuato e attuarlo velocemente rispettando le date, perché i 205 miliardi, insieme al fondo complementare di 30, insieme a più di 100 miliardi di fondi europei ordinari sono fondamentali”. Enzo Amendola, sottosegretario agli affari Europei, intercettato fuori da Montecitorio, commenta la difficile situazione che l’Europa vive durante l’invasione russa dell’Ucraina.
“C’è un accordo che abbiamo fatto a Versailles – afferma – per realizzare l’unione per l’energia europea e un’unione della difesa e lì faremo, assieme alla Commissione europea, che ha il mandato del Consiglio europeo, tutte le istruttorie e i piani esecutivi. L’obiettivo è realizzare delle risposte per una crisi che ci toccherà nei prossimi mesi, una tragedia umana in Ucraina che avrà effetti economici non solo in Europa, ma a livello globale”. Il sottosegretario al governo con la delega agli Affari europei, poi, individua anche la priorità nazionale: “Il governo in questa settimana prenderà delle contromisure per quelli che sono gli effetti degli aumenti – tema italiano ed europeo – per questo dico più uniti siamo e più queste sfide ed emergenze dobbiamo affrontarle insieme”.
Alla domanda se ritenga opportuno investire parte dei fondi del Pnrr nel nucleare, Amendola risponde in maniera chiara. “No, questo non è dentro il quadro che abbiamo presentato. Il nucleare – spiega – è un tema che in Italia con il referendum si è chiuso. Oggi c’è una nuova strategia a livello europeo di ricerca di nuove tecnologie. Aprire oggi a tecnologie del passato costerebbe e anche in termini di tempi non si arriverebbe all’obiettivo. Ci auguriamo che l’investimento nella nuova tecnologia dia risultati nei tempi più brevi”.
Capitolo sanzioni alla Russia. “Le abbiamo sempre concepite come misure per fermare l’attacco. Ci auguriamo che questa avventura militare si fermi il prima possibile e le nuove sanzioni saranno sempre legate alla realtà e alla scelte della presidenza russa. Quindi – aggiunge Amendola – noi siamo sempre pronti a rispondere al prolungarsi di questa campagna militare con nuove sanzioni”. Ma acquistando gas russo stiamo pagando la guerra a Putin? “Abbiamo deciso a livello europeo di ridurre di due terzi la dipendenza dal gas russo già nei prossimi mesi. Il governo italiano lo sta facendo spingendo molto sulle rinnovabili e sulla rigassifigazione. Noi – conclude il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – non possiamo essere, come in passato, così dipendenti dal gas russo”.