Una 40enne polacca ha creato un profilo sul sito di incontri, usando un falso nome in cirillico e mettendo come posizione Mosca, scrivendo che si è laureata in un’università russa e allegando la sua foto. Ma l’intenzione della donna non era di incontrare uomini russi .
Un’idea per il suo compleanno che in realtà può essere considerato un “regalo” di verità per gli altri. Kinga Szostk, una 40enne polacca, ha creato un profilo sul sito di incontri Tinder, usando un falso nome in cirillico, mettendo come posizione Mosca, scrivendo che si è laureata in un’università russa e allegando la sua foto. Ma l’intenzione della donna non era di incontrare uomini russi. Bensì di aggirare la censura, facendo conoscere gli orrori della guerra. Nella sezione immagini ha postato infatti gli scatti di quanto sta accadendo in Ucraina. I russi – racconta il sito polacco Fakt – hanno iniziato a visitare il suo profilo e lì, al posto di altre foto della donna, hanno trovato le immagini della barbarie dei loro stessi soldati.
La donna in un post su Instagram ha spiegato la sua iniziativa e ha anche fornito anche le istruzioni: “Crei un account, ma il tuo nome è russo dal traduttore di Google, puoi anche prendere il mio: Кинга. Scuola: scegli una qualsiasi di Mosca (ti verrà presentata una lista da cui scegliere), poi la più importante! Nelle impostazioni dell’account selezioni la posizione Mosca. Aggiungi la prima foto che vuoi e poi nel profilo carichi la prossima foto di “guerra”, la lascio nel report contrassegnato come “foto su Tinder“. E poi fai clic su tutti quelli che Tinder ti mostra come coppia (cuore). Non so quanto servirà, ma provarci non farà male. Tutto ciò che auguro oggi è che questo incubo finisca, e la verità è che la propaganda russa non lo rende più facile. Se le persone lo sapessero, forse reagirebbero? Voglio pensarlo, quindi andiamo! Metti su un Tinder! Ho già colpito dozzine di begli uomini russi…“.
“Spero che altre donne seguiranno il mio esempio”, dice la signora Kinga: se siamo in grado di fare qualcosa del genere a livello globale, allora facciamolo. Non costa nulla, sono solo 5 minuti di lavoro per impostare un tale profilo anti-propaganda e combattere la disinformazione russa in questo modo”. La donna, che lavora per l’organizzazione The Gdynia Foundation of Entrepreneurial Helpers, dice di essersi ispirata al film Tinder Cheater, che aveva visto qualche giorno prima sulla piattaforma di streaming Netflix. Alcuni russi hanno inveito contro Kinga, con commenti anche pesanti. Ma a lei non importa: sa quanto sia forte la propaganda in Russia e quanto sia scarsa la consapevolezza di ciò che sta realmente accadendo in Ucraina. E ritiene che altre donne polacche, oltre agli uomini, seguiranno le sue orme. “Una mattina, guardando le foto pubblicate su Instagram che mostrano gli orrori della guerra, ho capito che dovevo fare qualcosa. Tinder in Russia non è stato ancora bloccato. E così, ho deciso di agire rapidamente”, afferma Szostko.