Torna a chiedere una no fly zone sui cieli dell’Ucraina, ma questa volta lo fa citando le pagine più nere della storia americana. “Ricordatevi Pearl Harbor, ricordatevi l’11 settembre. Siete stati attaccati dal cielo, noi siamo attaccati dal cielo da tre settimane”, ha detto Volodymyr Zelensky, in collegamento con il Congresso degli Stati Uniti. Dopo la conference call con alcuni parlamentari del 5 marzo scorso, il presidente dell’Ucraina è stato accolto da una standing ovation e da lunghi applausi nell’aula del Campidoglio. “Gloria all’Ucraina”, ha detto a Washington la speaker della Camera Nancy Pelosi. “Abbiamo bisogno di voi ora, sono fiero di salutarvi da Kiev, vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni ma noi non molliamo, come tutte le altre città”, ha detto Zelensky, che è tornato a chiedere una no fly-zone sui cieli ucraini. “Serve una no fly zone sopra l’Ucraina o ci servono aerei, lo sapete che esistono, ci sono. Voi dite ‘I have a dream’, a voi posso dire ‘I have a need’, quello di proteggere i nostri cieli”, ha detto il presidente ucraino, parafrasando il celebre discorso di Martin Luther King.
“Io quasi 45 anni ma il mio cuore si è fermato insieme a quello dei 100 bambini uccisi, per me non ha più senso vivere se non fermo la morte, questo è il mio compito principale come leader”, è un altro passaggio del discorso di Zelensky. Che poi ha proseguito: “L’Ucraina è grata agli Stati Uniti ma vi chiedo di fare di più per fermare la macchina da guerra della Russia. Tutti i politici della Russia dovrebbero essere sanzionati, tutte le aziende americane devono lasciare la Russia. Una no fly zone non è troppo da chiedere, chiudete i porti americani alla Russia”. E ancora: “Con questa guerra si decide il destino del nostro Paese e del nostro popolo, se saremo liberi, se avremo la nostra democrazia. Putin non ha attaccato solo noi, ma i nostri valori umani, il nostro diritto di vivere liberi nel nostro Paese”. Poi Zelensky si è rivolto direttamente a Joe Biden: “Essere il leader del mondo vuol dire essere leader della pace. Oggi non solo aiutate noi ma anche tutta l’Europa e tutto il mondo ad essere liberi”.
Poi il presidente dell’Ucraina ha proposto di formare un’alleanza di 24 Paesi, chiamata “U24, United for Peace“, in grado di mettere fine rapidamente a ogni conflitto nel mondo: “Servono nuovi strumenti e alleanze e noi proponiamo di formare l’alleanza U24, United for Peace, di Paesi responsabili per salvare la pace nel mondo”, ha detto, sottolineando che quest’alleanza dovrebbe agire rapidamente, “se necessario anche con armi e sanzioni”. “Se ci fosse quest’alleanza – ha aggiunto – potremmo salvare migliaia di vite nel nostro Paese”. Alla fine il presidente dell’Ucraina è stato salutato da lunghissimi applausi. E dire che solo due anni fa il nome di Zelenskyy riecheggiava al Congresso americano perché era uno dei protagonisti del Kievgate che portò al processo di impeachment di Donald Trump. Oggi la speaker Nancy Pelosi ha detto che è un “privilegio” per il Congresso americano ascoltare il discorso del presidente ucraino.