“Siccome le mamme degli idioti sono sempre incinte, quando fai ragionamenti sulle responsabilità dell’Occidente in un momento come questo, ti senti dire che sei amico di Putin. Ora, però, quando hai davanti l’orso russo, devi stare attento a come lo maneggi. È capitato anche a me di incontrare anni fa Putin e si vedeva bene che era assertivo e con un atteggiamento autocratico“. Sono le parole pronunciate a “Dimartedì” (La7) dal deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, che aggiunge: “Putin è uno che non accetta mica che la Russia sia considerata dal resto del mondo uno Stato e non una potenza. Questo è il punto che ha dato l’abbrivo. Poi uno può fermarsi come potenza in un quadro di relazioni economiche, politiche e diplomatiche. Ma se invece uno è un autocrate e un imperialista, esercita anche la forza”.
Al conduttore Giovanni Floris, che gli chiede perché la sinistra ha detto sì all’invio di armi in Ucraina, Bersani risponde: “È un argomento da non prendere assolutamente alla leggera. Io ho votato per l’invio di armi, perché se un Paese che ha collegamenti con l’Europa in forme associative, viene vigliaccamente aggredito militarmente e occupato, con la gente che vuole resistere e ti chiede un aiuto che non sia solo a chiacchiere, io credo che bisogna dargli quell’aiuto. Naturalmente con un limite: quello di evitare un’escalation che ci porti alla soglia di un catastrofico conflitto mondiale“.
Il parlamentare conclude: “Certamente bisogna lavorare sulle sanzioni. Tuttavia, io non sopporto che chi dice no all’invio di armi in Ucraina venga considerato uno “né, né”. È giusto riconoscere che ci possano essere diversi modi di stare con l’Ucraina. Faccio un esempio: ma noi europei abbiamo il coraggio di dire a Putin che ci mettiamo al freddo, chiudiamo qualche fabbrica e non gli siamo più un soldo? Sarebbe meno efficace questo rispetto al dare un aiuto in armi all’Ucraina? Sinceramente non lo so. Io ho votato per l’invio di armi, ma è anche vero che dare armi risulta un po’ più comodo“.