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Belonika, la food blogger russa indagata dal governo per fake news: rischia 15 anni. E cosa sta accadendo ai più noti influencer russi?

Veronika Belozerkovskaya risiede almeno sei mesi l’anno a Cape d’Ail in territorio francese a un tiro di schioppo dal Principato di Monaco, le cui strade e sfondi appaiono spesso nelle foto della sua pagina Instagram. Per questo la paura della donna, oggi in Francia, non è tanto quella di essere prelevata seduta stante e incarcerata, ma che verso di lei venga emesso un mandato di estradizione. Come segnalano il Guardian e Fortune, è da quando Instagram è stata messa fuorilegge dal governo russo, ovvero dal 14 marzo scorso, che per molti influencer o blogger russi sono sorti grattacapi commerciali

Una food blogger tra i primi indagati per fake news dal governo russo. Secondo quanto riporta il DailyMail, la signora Veronika Belozerkovskaya, nota per il suo profilo Instagram “Belonika” da oltre 900mila follower, è stata ufficialmente indagata dalle autorità russe. L’elegante signora nata ad Odessa ma dichiaratasi da una vita russa al 100%, è finita sotto indagine in quanto avrebbe violato le recenti norme approvate dalla Duma riguardo la diffusione di fake news sulle forze militari in Ucraina. Azione militare che il presidente Putin ha definito “un’operazione speciale di demilitarizzazione denazificazione” dello stato ucraino iniziata il 24 febbraio scorso. In una delle stories di Instagram la Belozerkovskaya ha spiegato di essere stata indagata per aver pubblicato “informazioni deliberatamente false sull’uso dell’esercito russo per distruggere le città e la popolazione civile dell’Ucraina, compresi i bambini, nel corso dell’operazione militare speciale”. La donna avrebbe screditato le autorità statali e le forze armate della Federazione russa e rischierebbe 15 anni di carcere. La Belozerkovskaya risiede almeno sei mesi l’anno a Cape d’Ail in territorio francese a un tiro di schioppo dal Principato di Monaco, le cui strade e sfondi appaiono spesso nelle foto della sua pagina Instagram.

Per questo la paura della donna, oggi in Francia, non è tanto quella di essere prelevata seduta stante e incarcerata, ma che verso di lei venga emesso un mandato di estradizione. La Belonika ha dichiarato: “Non considero il popolo ucraino mio nemico. Li considero fratelli e sorelle. Sono assolutamente inorridita da quante madri di entrambe le parti non aspetteranno che i loro figli tornino a casa”. Ha poi aggiunto: “Sono totalmente scioccata dalle conseguenze economiche che dovremo affrontare tutti per molti, molti anni a venire. Ho paura per i miei figli e voglio che vivano in un mondo senza questo odio mostruoso, che ogni giorno genera questa fottuta guerra inutile. Che NESSUNO voleva! Perché solo i pazzi non umani possono volere la guerra. Una GUERRA aggressiva contro uno stato sovrano”. Infine ha chiosato: “Non mi vergogno di essere RUSSA. Mi vergogno ora, come persona del mondo che non può cambiare e riparare nulla. Mi vergogno della mia impotenza”. Basta scorrere diversi giornali francesi e si scopre la lunga, dettagliata attività della food blogger di origine russa assieme al pasticciere monegasco Alexander Seleznev: dai bignè alle torte di cipolle, passando dai miglior ristoranti stellati francesi. Tra l’altro, come segnalano il Guardian e Fortune, è da quando Instagram è stata messa fuorilegge dal governo russo, ovvero dal 14 marzo scorso, che per molti influencer o blogger russi, ma anche per moltissime piccole e media imprese russe, sono sorti grattacapi commerciali non di poco conto. La più popolare influencer russa, Olga Buzova – 23 milioni di follower ndr – ha salutato i suoi follower con un incredulo messaggio d’addio: “Spero non sia vero”. Tanti altri suoi “colleghi” hanno lasciato la piattaforma social addirittura in lacrime (su Fortune c’è un rapido montaggio di influencer in lacrime ndr). La decisione del regolatore russo delle comunicazioni Roskomnadzor di chiudere la piattaforma è arrivata dopo che il proprietario di Instagram, Meta, ha affermato che gli utenti dei social media in Ucraina sono liberi di pubblicare messaggi di morte contro gli invasori russi. Meta, che possiede anche Facebook, aveva dichiarato il cambiamento temporaneo della sua politica contro l’incitamento all’odio applicandola senza divieti solo all’Ucraina, sostenendo che quelle parole fossero espressione di autodifesa in reazione a un’invasione militare del territorio ucraino. A quel punto le autorità russe hanno affermato che consentire inviti alla violenza contro i russi era una violazione del diritto internazionale e hanno aperto un’indagine penale contro Meta. Risultato? Dal giorno alla notte chi faceva attività commerciale attraverso Instagram dalla Russia è rimasto improvvisamente senza una larga fetta di utenza. Questo perché, come ha spiegato in un tweet, il fondatore di Instagram, Adam Mosseri, quasi l’80% dei follower degli influencer russi sul suo canale social provengono dall’estero.