Gramsci insegna: anche la geopolitica si basa sul realismo. Tra Russia e Ucraina serve mediare
di Andrea Masala
“Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà”: la famosa frase di Gramsci è tanto citata quanto poco compresa. Gramsci non scrive per i baci Perugina, questa frase è una indicazione dì filosofia politica: dice che l’analisi deve essere fatta con metodo realista, ispirata alla corrente del realismo politico (da Machiavelli a Weber, da Pareto a Schumpeter) mentre la proposta, basata sull’analisi realista, deve ispirarsi all’idealismo politico (da Kant a Rawls), cioè all’aspirazione universale alla giustizia degli umani.
È su questo punto che non ci capiamo oggi.
Realismo e idealismo sono due correnti che in filosofia politica, e poi nella politica attuata, si fronteggiano, si combattono. Il marxismo invece è stato un tentativo dì metterle insieme (la frase dì Gramsci indica questo): analisi scientifica del capitale e dei rapporti di forza (realismo) seguita da proposta idealista (socializzazione degli apparati produttivi e condivisione della ricchezza prodotta). Oggi si ragiona al contrario: si fa una analisi idealistica/valoriale (democrazie contro dittature) e una proposta realista, la guerra (da sempre il massimo del realismo politico, la gioia dei realisti alla Schmitt).
Se l’analisi si fa partendo da assunti idealistici (le democrazie contro le dittature, i saggi e buoni contro i pazzi cattivi) non solo non si riescono a spiegare le cose (pensate alla storia analizzata così, funzionerebbe? Avrebbe serietà analitica una storiografia che parlasse di Pompeo pazzo contro Cesare savio? Di Maria Stuarda cattolica buona contro la perfida luterana Elisabetta, o viceversa a seconda se siamo cattolici o luterani?) ma soprattutto non sono consentite mediazioni: se da una parte c’è il bene e dall’altra il male, allora non solo non è possibile ma non è proprio neanche “giusto” mediare, trattare, giungere a compromessi.
Questo tipo di analisi dice delle “verità”: è vero che Putin è un autocrate a capo di un sistema oligarchico-criminale, è vero che ha aggredito in barba al diritto internazionale, è vero che in Europa ci sono democrazie e Stati di diritto (anche se fino a ieri ci scagliavamo contro i governi sovranisti di Polonia e Ungheria), è vero che l’Ucraina sovrana ha il diritto di scegliersi l’alleanza militare e gli armamenti che vuole. Si tratta di capire però se nella geopolitica queste “verità” siano spiegazioni plausibili dei comportamenti dei diversi attori. E qui appunto serve la storia, perché se così fosse allora la democratica America avrebbe lasciato i missili a Cuba sovrana e non avrebbe mai favorito il golpe militare contro un presidente democraticamente eletto, dai cileni sovrani, come Allende.
Cosa voglio dire? Che nella geopolitica i comportamenti dei grandi e piccoli attori si spiegano invece con l’analisi realistica: per la Russia gli interessi strategici in Europa, sul suo fronte occidentale, sono sempre, circa, gli stessi, sia che governino gli zar, che governi Stalin o che governi Putin (che su questo ha criticato perfino Lenin, ultimo bolscevico ad usare realismo e idealismo – per il bene superiore della pace cede il bene tattico dei territori -, da Stalin in poi resta solo il realismo). Come sono gli stessi per gli Usa, sia che governi Obama o che governi Trump (che in quattro anni di mandato non ha ascoltato nessuna richiesta di Putin, che la propaganda voleva suo amico, su Ucraina e Nato).
Se non si usa questo realismo nell’analisi poi è impossibile proporre soluzioni di giustizia, cioè la mediazione, il compromesso per il bene superiore della pace e della libertà. Se si parte da una analisi idealista (bene vs male) abbiamo poi solo la soluzione giustizialistica: la fine del dittatore e il trionfo del bene, costi quel che costi. E non è un caso che questo costo lo sopportino nella sua parte massima gli Ucraini, nella sua parte media gli altri europei e nella parte minima gli americani, cioè uno dei due grandi attori di questa vicenda.
I neoliberisti, soprattutto nella loro corrente democratica, adottano il principio filosofico-politico dell’ottimismo della ragione (idealismo del bene contro male) e pessimismo della volontà (la guerra). Dobbiamo ancora una volta opporgli il pessimismo della ragione (l’analisi scientifica della geopolitica) e l’ottimismo della volontà: LA PACE.
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La Redazione
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".
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Red Mirror
Innovazione emancipazione liberazione
Società - 17 Marzo 2022
Gramsci insegna: anche la geopolitica si basa sul realismo. Tra Russia e Ucraina serve mediare
di Andrea Masala
“Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà”: la famosa frase di Gramsci è tanto citata quanto poco compresa. Gramsci non scrive per i baci Perugina, questa frase è una indicazione dì filosofia politica: dice che l’analisi deve essere fatta con metodo realista, ispirata alla corrente del realismo politico (da Machiavelli a Weber, da Pareto a Schumpeter) mentre la proposta, basata sull’analisi realista, deve ispirarsi all’idealismo politico (da Kant a Rawls), cioè all’aspirazione universale alla giustizia degli umani.
È su questo punto che non ci capiamo oggi.
Realismo e idealismo sono due correnti che in filosofia politica, e poi nella politica attuata, si fronteggiano, si combattono. Il marxismo invece è stato un tentativo dì metterle insieme (la frase dì Gramsci indica questo): analisi scientifica del capitale e dei rapporti di forza (realismo) seguita da proposta idealista (socializzazione degli apparati produttivi e condivisione della ricchezza prodotta). Oggi si ragiona al contrario: si fa una analisi idealistica/valoriale (democrazie contro dittature) e una proposta realista, la guerra (da sempre il massimo del realismo politico, la gioia dei realisti alla Schmitt).
Se l’analisi si fa partendo da assunti idealistici (le democrazie contro le dittature, i saggi e buoni contro i pazzi cattivi) non solo non si riescono a spiegare le cose (pensate alla storia analizzata così, funzionerebbe? Avrebbe serietà analitica una storiografia che parlasse di Pompeo pazzo contro Cesare savio? Di Maria Stuarda cattolica buona contro la perfida luterana Elisabetta, o viceversa a seconda se siamo cattolici o luterani?) ma soprattutto non sono consentite mediazioni: se da una parte c’è il bene e dall’altra il male, allora non solo non è possibile ma non è proprio neanche “giusto” mediare, trattare, giungere a compromessi.
Questo tipo di analisi dice delle “verità”: è vero che Putin è un autocrate a capo di un sistema oligarchico-criminale, è vero che ha aggredito in barba al diritto internazionale, è vero che in Europa ci sono democrazie e Stati di diritto (anche se fino a ieri ci scagliavamo contro i governi sovranisti di Polonia e Ungheria), è vero che l’Ucraina sovrana ha il diritto di scegliersi l’alleanza militare e gli armamenti che vuole. Si tratta di capire però se nella geopolitica queste “verità” siano spiegazioni plausibili dei comportamenti dei diversi attori. E qui appunto serve la storia, perché se così fosse allora la democratica America avrebbe lasciato i missili a Cuba sovrana e non avrebbe mai favorito il golpe militare contro un presidente democraticamente eletto, dai cileni sovrani, come Allende.
Cosa voglio dire? Che nella geopolitica i comportamenti dei grandi e piccoli attori si spiegano invece con l’analisi realistica: per la Russia gli interessi strategici in Europa, sul suo fronte occidentale, sono sempre, circa, gli stessi, sia che governino gli zar, che governi Stalin o che governi Putin (che su questo ha criticato perfino Lenin, ultimo bolscevico ad usare realismo e idealismo – per il bene superiore della pace cede il bene tattico dei territori -, da Stalin in poi resta solo il realismo). Come sono gli stessi per gli Usa, sia che governi Obama o che governi Trump (che in quattro anni di mandato non ha ascoltato nessuna richiesta di Putin, che la propaganda voleva suo amico, su Ucraina e Nato).
Se non si usa questo realismo nell’analisi poi è impossibile proporre soluzioni di giustizia, cioè la mediazione, il compromesso per il bene superiore della pace e della libertà. Se si parte da una analisi idealista (bene vs male) abbiamo poi solo la soluzione giustizialistica: la fine del dittatore e il trionfo del bene, costi quel che costi. E non è un caso che questo costo lo sopportino nella sua parte massima gli Ucraini, nella sua parte media gli altri europei e nella parte minima gli americani, cioè uno dei due grandi attori di questa vicenda.
I neoliberisti, soprattutto nella loro corrente democratica, adottano il principio filosofico-politico dell’ottimismo della ragione (idealismo del bene contro male) e pessimismo della volontà (la guerra). Dobbiamo ancora una volta opporgli il pessimismo della ragione (l’analisi scientifica della geopolitica) e l’ottimismo della volontà: LA PACE.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".