Come riportato dal Corriere, gli investigatori hanno rivelato che l'assassino avrebbe dormito in una stanza d'albergo per tre notti con il cadavere dell'ex fidanzata in valigia. Non vi è alcun collegamento tra l'omicidio e l'attivismo anti-governativo della giovane
Era scomparsa più di un anno fa, poi – il 15 marzo scorso – è stato trovato il suo corpo senza vita, in una valigia. Parliamo di Gretta Vedler, modella russa strangolata dal suo ex fidanzato, Dmitry Korovin. Stando a quanto riportato dal Corriere, l’uomo ha confessato di averla uccisa dopo una lite a Mosca per questioni di denaro, come rivelato dal Comitato Investigativo russo. Un mese prima di morire, la ragazza aveva definito Vladimir Putin uno “psicopatico” e aggiunto che “la sua spinta a migliorare l’integrità della Russia sarebbe finita in lacrime”.
Ad ogni modo non vi sarebbe alcun legame tra la morte della ragazza e il suo attivismo anti-governativo. Gli investigatori hanno inoltre rivelato che Korovin avrebbe dormito in una stanza d’albergo per tre notti con il cadavere dell’ex fidanzata in una valigia. Il ragazzo ha ammesso di aver trasportato il suo corpo per 400 chilometri per poi scaricarlo nel bagagliaio di un’auto a Lipetsk (Russia). Non solo. Continuava a pubblicare post sui social della modella, per fare credere che fosse ancora viva. La svolta è arrivata quando un amico di Vedler che vive in Ucraina si è preoccupato e ha chiamato un altro amico di Mosca consigliandogli di presentare una denuncia di scomparsa. Di qui le ricerche fino alla macabra scoperta.