Il vice comandante della Guardia nazionale in Russia (Rosgvardia), il generale Roman Gavrilov, “è stato arrestato dall’Fsb“. A riportarlo è Christo Grozev, direttore esecutivo del sito di giornalismo investigativo Bellingcat, citando tre diverse fonti. L’intelligence di Mosca sarebbe intervenuta a causa della “fuga di informazioni militari che ha portato alla perdita di vite umane”, ha spiegato una delle fonti. La notizia dell’arresto non è confermata, ma l’agenzia di informazione russa Ura.ru riporta che Gavrilov è stato licenziato.
La certezza è che la Rosgvardia, corpo creato nel 2016 che risponde direttamente al presidente Vladimir Putin, nell’invasione russa in Ucraina ha subito ingenti perdite. Gavrilov quindi potrebbe aver pagato le difficoltà dell’avanzata di Mosca. Già settimana scorsa, infatti, è stata diffusa la notizia dell’arresto del generale Sergei Beseda e del suo vice, Anatoly Bolukh. I due erano a capo del dipartimento dell’Fsb per l’intelligence estera, quello che si è occupato di raccogliere informazioni per preparare l’invasione. Secondo Grozev, è chiaro che Putin riconosca come quella che lui definisce “operazione speciale in Ucraina” non stia andando come aveva previsto.
Gavrilov in precedenza aveva lavorato per il Servizio di protezione del Presidente (Fso), come Viktor Zolotov, il numero uno di Rosfvardia. Secondo il portale Ura.ru, a licenziare Gavrilov sarebbe stato lo stesso Zolotov “per ragioni sconosciute, forse compromettenti“, ha detto all’agenzia una fonte delle forze dell’ordine. Tuttavia, c’è anche chi nega tutto. Il deputato della Duma Alexander Khinshtein ha definito la notizia dell’arresto assolutamente falsa: “Ho appena parlato io stesso con il generale Gavrilov”, ha scritto su Telegram.