La banca statunitense Jp Morgan ha ricevuto il pagamento di Mosca per le cedole sui bond russi denominati in dollari e inviato quindi i fondi a Citigroup per gestire l’erogazione dei soldi ai possessori dei titoli. Due creditori avrebbero affermato di aver ricevuto il pagamento in dollari. Ieri il ministro delle Finanze Anton Siluanov ha dichiarato di aver emesso già lunedì l’ordine di pagamento dei 117 milioni di dollari dovuti agli obbligazionisti dei due eurobond, da effettuare obbligatoriamente in valuta statunitense. A gestire l’operazione e ad occuparsi della distribuzione dei dividendi è la filiale londinese del gruppo bancario statunitense Citigroup. Siluanov aveva affermato che i soldi “potrebbero non raggiungere gli obbligazionisti“, visto che le riserve in valuta estera detenute dalla Russia all’estero sono state congelate. Gli Stati Uniti hanno poi sottolineato come le sanzioni non impediscano il regolare pagamento dei dividendi in dollari. In caso di mancato pagamento o di versamento effettuato in rubli anziché in dollari sarebbe scattato il “periodo di grazia” di 30 giorni che dà tempo fino al 15 aprile per scongiurare la dichiarazione ufficiale di default. Data chiave sarà ora quella del prossimo 4 aprile quando arrivano a scadenza bond per 2 miliardi di dollari.
“Fin dall’inizio, abbiamo detto che la Russia ha tutti i mezzi e il potenziale necessari per non portare la situazione al default. E, in infatti, probabilmente non ci saranno default, perché la Russia ha i fondi necessari. Qualsiasi default che potrebbe ipoteticamente sorgere potrebbe essere puramente artificiale”, ha sostenuto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato da Ria Novosti. L’ammontare complessivo dei titoli governativi russi denominati in dollari è relativamente modesto, circa 40 miliardi di dollari. Ce ne sono altri 105 che fanno a capo a società per lo più a controllo pubblico. In testa il colosso del gas Gazprom, circa 30 miliardi, che di recente ha lanciato messaggi rassicuranti ai creditori. Debiti in dollari per alcuni miliardi di dollari a testa fanno capo a Russian Railways, Lukoil, Rosneft oltre che alla prima banca russa Sberbank. Circa la metà delle riserve della banca centrale russa che valgono complessivamente 640 miliardi di dollari ma sono in parte detenute all’estero, sono state congelate. Tuttavia Mosca continua a ricevere i pagamenti per gas, petrolio e carbone. In media circa 800 milioni di dollari al giorno.