L’organico Covid potrà continuare a lavorare fino alla fine dell’anno. A dare il via libera alla proposta del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è stato il Consiglio dei ministri di giovedì 17 marzo, con uno stanziamento di ulteriori duecento milioni rispetto ai quattrocento già previsti dalla Legge di bilancio. Più di 45mila lavoratori tra insegnanti e Ata, possano tirare un sospiro di sollievo così i presidi che finora hanno potuto far fronte all’emergenza pandemica grazie a questo personale. La vicenda dei contratti Covid ha avuto un iter tortuoso.

L’idea di avere una squadra di collaboratori scolastici, maestri, professori e personale amministrativo in più per riuscire a gestire più classi, scaglionamenti e altro ancora era nata all’ex ministra Lucia Azzolina nei primi mesi della crisi sanitaria. Quando Bianchi arriva a Roma il 13 febbraio 2021, si ritrova, su questa partita, tutto già fatto. Nell’estate scorsa, seppur all’ultimo momento, il nuovo inquilino di viale Trastevere conferma questa opportunità ma fissa il termine dei contratti alla fine dell’anno.

Per i docenti interessati è comunque un primo passo per tornare a lavorare e per i dirigenti un buon sostegno per il riavvio delle lezioni. Tempo qualche mese e i sindacati si fanno sentire: vogliono sapere che succederà a queste persone alla fine dell’anno. Con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie il cosiddetto personale Covid trema. A tre giorni dalla scadenza, il 28 dicembre, il ministero riesce a trovare l’accordo con il dicastero dell’Economia e delle Finanze per prorogare i contratti almeno fino al termine dello stato di emergenza: 31 marzo.

L’ultimo step è arrivato con la proroga fino alla fine delle lezioni. Una vittoria per Bianchi: “Mi sono battuto per questa misura che consente alle scuole di poter contare ancora sul sostegno di questo personale per gestire l’uscita dalla fase di emergenza”.

Una misura che trova il plauso di tutta la maggioranza. “I dati in aumento dei contagi di questi giorni – spiegano i deputati del Movimento 5Stelle in commissione Cultura – confermano l’assoluta necessità per le scuole di continuare ad avvalersi di queste figure, che si riveleranno cruciali anche alla luce dell’arrivo dei tanti bambini e bambine dall’Ucraina. Sulla questione dell’organico Covid abbiamo mantenuto costantemente l’attenzione alta e sollecitato più volte il Governo affinché trovasse le risorse necessarie: la determinazione ha pagato”.

Soddisfatti anche i dirigenti scolastici. Il numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli spiega: “Questa notizia incide positivamente sulle necessità effettive delle scuole, soprattutto di quelle del primo ciclo. Queste ultime, infatti, contano in modo particolare sull’organico Covid per garantire servizi indispensabili – si pensi al tempo pieno – e la funzionalità delle loro segreterie. Il termine dello stato di emergenza potrebbe non far eliminare la necessità di dare attuazione alle misure di sicurezza fin qui applicate e alle connesse esigenze delle scuole”.

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