Intanto i maggiori gruppi continuano a rivedere al ribasso i prezzi. L'andamento del barile resta altalenante: da giovedì 10 al 17 il greggio di riferimento Brent è diminuito, ma venerdì i future petroliferi scambiano in rialzo
Dopo la fiammata delle scorse settimane, le compagnie continuano a rivedere al ribasso i prezzi consigliati dei carburanti. Secondo Quotidiano energia, oggi sono tre le compagnie che li rivedono al ribasso: IP di 3,5 centesimi su benzina e diesel, mentre Q8 e Tamoil di 3 centesimi su entrambi. Nei giorni scorsi si erano mosse Eni e le stesse Tamoil, IP e Q8. Nel frattempo, dopo la presentazione di diversi esposti si muove l’Antitrust.
“A seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni nonché delle numerose denunce ricevute”, l’Autorità ha notificato “dettagliate richieste di informazioni” alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell’ausilio della Guardia di Finanza. L’obiettivo, spiega l’Autorità in una nota, “è quello di approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all’ipotesi di un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza“.
L’andamento dei prezzi del greggio resta altalenante: da giovedì 10 al 17, fa notare la federazione dei gestori di impianti Figisc, il greggio di riferimento Brent è diminuito di 2,14 euro al barile scendendo a 96,50 dopo aver toccato un picco di oltre 112, ma la quotazione Cif di riferimento per i prodotti lavorati è cresciuta di 2,6 cent al litro per il gasolio a 0,839 ed è calata di 2,2 cent al litro per la benzina a 0,711. Venerdì i future petroliferi scambiano in rialzo, con il greggio Wti che prezza a 103,85 dollari al barile (+0,74%) e il Brent a 107,39 dollari (+0,70%) al barile.