“Se le cose continuassero a peggiorare dovremmo cominciare a entrare in una logica di razionamenti”. Lo ha detto il premier Mario Draghi nella parte finale della conferenza stampa, dedicata in gran parte all’eliminazione delle restrizioni anti Covid. Il premier ha risposto anche alle domande sul conflitto in Ucraina e sulle sue conseguenze. Ha premesso che la situazione ora non richiede razionamenti, ma che bisogna “prepararci a questa evenienza. Da qui a lanciare l’allarme” però “ce ne corre”. A un giornalista che gli ha chiesto se non fosse il caso di palesare ai cittadini la possibilità di dover cambiare, a fronte degli sconvolgimenti portati dalla guerra, le proprie abitudini in tema di alimentazione e energia, Draghi ha risposto nettamente: “Non è ancora il caso” e per scongiurare tale ipotesi “prenderemo dei provvedimenti”. “Le insufficienze di approvvigionamenti di materie prime o alimenti alimenti vanno affrontate come quelle del gas” attraverso la “diversificazione delle fonti e gli aiuti alle famiglie”. “La sparizione temporanea dei mercati dei grani di Russia e Ucraina crea mancanze serie”, “serve approvvigionarsi in altre parti del mondo” perché “creerà dei disagi”.